IL TEMPO (E. MENGHI) - In Spagna Nainggolan è passato per il «cattivo» per l’intervento che ha fatto saltare il crociato di Rafinha e gli hanno rinfacciato il fallaccio costato al clivense Mattiello la rottura di tibia e perone 6 mesi fa. A nulla sono servite le scuse via Twitter del belga, sinceramente dispiaciuto: «Non volevo creare danni, spero di rivederti presto in campo». C’è addirittura chi si augura una mazzata dell’Uefa per fare giustizia: se non gioca il blaugrana, non deve farlo nemmeno il romanista.
Nessuna traccia, invece, della tacchettata, cercata e non fortuita, di Suarez (lui neppure ammonito) sulla mano sinistra di Szczesny (tra i due c’erano vecchie ruggini dai tempi in cui giovano nel Liverpool e nell’Arsenal). Di scuse nemmeno l’ombra. Il polacco dovrà fermarsi per 4-6 settimane per un «impegno distrattivo capsulo-legamentoso al IV dito». Ma può farcela prima: la Roma conta di riaverlo dopo la sosta di ottobre. E Boniek a Centro Suono rivela: «A noi risultano due-tre settimane di stop». Il portiere salterà 4 partite di campionato (Sassuolo, Sampdoria, Carpi e Palermo) e una di Champions, in casa del Bate Borisov. Al momento la società non ha comunicato all’Uefa un cambio di portiere in lista. L’intenzione è di lasciare i pali a De Sanctis e portare in panchina il Primavera Crisanto, che ha scavalcato Pop anche nelle gerarchie di papà De Rossi, ma visto che lo stop del polacco supera i 30 giorni previsti dal regolamento per una sostituzione, la Roma potrebbe convocare Lobont.
Szczesny ha ricevuto la brutta notizia dopo la risonanza alla clinica Mater Dei e si è consolato giocando a golf con Cole. Garcia con il recupero lampo di Pjanic, tornato ieri in gruppo: con il Sassuolo ci sarà. Digne aveva ancora il segno del tacchetto di Messi, che gli ha impedito di difendere sul gol di Suarez. Totti e Leo si sono abbracciati e a fine gara l’argentino si è fatto fotografare con i figli del capitano.