LEGGO (F. BALZANI) - L’effetto Barcellona è già passato. Nel giorno dei 300 gol di Totti la Roma rivive un deja vu inciampando ancora col Sassuolo e mostrando il suo volto peggiore: poche idee, un turn-over cervellotico e la sensazione di essere ancora lontani da un’idea di gioco. Sul banco degli imputati c’è Garcia. Il francese ha insistito con la strategia della cicala (tanti cambi nella terza partita della settimana) e anche in corso d’opera non è riuscito a fare la differenza. Fuori quindi Florenzi, Digne, Keita, Dzeko e Falque. Dentro, tra gli altri, gli irriconoscibili Maicon e Iturbe (che ha lasciato il campo stizzito).
«Non possiamo pensare di disputare 38 giornate di campionato più la Champions e la coppa Italia, con la stessa squadra - si giustifica Garcia - Piuttosto sapevo che dopo la sfida con il Barcellona, tornare al campionato era una cosa psicologicamente complicata. E infatti questo timore si è rivelato fondato». Poi una confessione che lascia perplessi: «In allenamento dobbiamo fare di più, soprattutto sul piano fisico. Paradossalmente stavano meglio quelli che avevano giocato mercoledì rispetto ai nuovi innesti...». Chissà se nella lista di Rudi c’è pure Totti.
A pareggiare il momentaneo vantaggio del Sassuolo con Defrel però ci ha pensato proprio il capitano (alla 300ª gioia in carriera, «Un bel numero, ma io oggi avrei preferito vincere e prendere i 3 punti...», ha scritto in serata sul suo blog) che non ha esultato particolarmente. Forse perché arrivato grazie a un doppio regalo: quello di Consigli che ha sbagliato il rinvio con i piedi. E quello della terna arbitrale che non ha visto la posizione irregolare del del capitano. La società, per festeggiarlo, ha lanciato l’hastag #300, i figli hanno tirato fuori la maglia «Grazie papà» ma il Sassuolo non si è commosso e si è riportato in vantaggio con Politano. Uno che viene dal vivaio giallorosso (in prestito in Emilia) e che ha fatto venire il mal di testa a Garcia. Il 2-2 è merito di Salah che con un sinistro al volo da fuori area ha riscattato gli errori sotto porta precedenti. «Ma non ho fatto ancora vedere il mio meglio. Se vogliamo vincere lo scudetto non possiamo non vincere queste partite», il commento dell’egiziano. Nel finale Massa ha compensato (sbagliando doppiamente) l’errore sul gol di Totti negando un rigore netto per fallo di Peluso su Rüdiger.