IL MESSAGGERO (P. LIGUORI) - Ormai la rotta e' tracciata, se sei nato a Roma lo capisci al volo: Rudi Garcia sarà il protagonista di questo campionato. Le vittorie saranno di tutti, le sconfitte e i pareggi sono tutti suoi. Se non sei ultraromanista non puoi credere a quello che vedi e senti: dopo quattro giornate, otto punti, una vittoria netta con la Juventus e un turno di Champions contro i più forti del mondo l'allenatore e' sul banco degli imputati. Perché? Per il turn-over. Fate attenzione, De Santis era scelta obbligata, sarà anche stasera a Genova. Maicon doveva per forza essere provato,meglio con il Sassuolo che con la Samp e Digne (aereo più Juve in 24 ore)meritava riposo, come Florenzi, uscito mercoledì con i crampi e indispensabile a Marassi. E Iturbe, dopo tanti ottimi spezzoni, lo avrebbe messo chiunque. Il primo gol subito, poi, e'responsabilità del più bravo finora: Manolas. Il secondo (forse) il polacco lo avrebbe parato, ma ha due dita lussate. E allora, che c'entra Garcia? Sento già il boato: e Dzeeeeeeko? Dov'era il bomber che fa la differenza? Al suo posto, quel giovanotto poco significativo, Checco, travestito addirittura da Capitano. Fortuna che c'era, altrimenti niente pareggio, perché il formidabile Salah si è mamangiato due, gol, uno su assist di Totti. Stasera si replica, con la migliore formazione su un campo difficile, perché c'è anche l'avversario. E Dzeko stia in campana: per gli assurdi del tifo, tre giornate senza gol e diventa una pippa.