IL TEMPO (A. SERAFINI) - Il morale è basso e non potrebbe essere altrimenti. Ma non può bastare la prima sconfitta in campionato per toccare il fondo. Ne è convinto Walter Sabatini, che nel post gara di Genova deve provare a diffondere almeno un pizzico di motivazione. Soprattutto per quello che si è visto in campo: «Giocando così ci rialzeremo, l'ho detto anche ai ragazzi perché nessuno di noi si deve sentire a terra. Abbiamo perso una partita che non dovevamo perdere, ci sarebbe andato stretto anche un pari».
Anche se la realtà della classifica non è confutabile: «Certo che siamo preoccupati, perché a questo punto della stagione ci aspettavamo sicuramente di avere più punti. Vedrete che giocando così ne arriveranno molti di punti». Quelli che l'Inter capolista continua a macinare. Aspetto che il ds non vuole considerare, preferendo guardare dentro casa propria: «Sono preoccupato dalla Roma, non dagli altri. Mi sembra che ci siano stati dei segnali chiari per noi, anche di fronte ad un contesto negativo. Non voglio essere retorico, ma se si "rubacchia" e si porta a casa qualcosa giocando un calcio modesto, il conto poi si paga subito dopo. Dobbiamo attestarci sui livelli di rendimento di stasera, non credo che ci siano responsabili per quello che è successo».
Il diesse prima della gara torna anche sull'argomento Totti, rimasto nella capitale per un problema alla mano: «Lui non sarà mai un problema per la Roma. Certo è un campione in discesa, ma saranno lui e Garcia a gestire la situazione. Anzi penso che sull’ allenatore siano piovute critiche eccessive e inventate».