GASPORT (M. CECCHINI) - Genova è uno sberleffo, è uno schiaffo del vento, è un’onda che ti schizza sul viso. Nella sera in cui la Roma sembra aver ritrovato anima e potenza, una catena di errori individuali inchiodano la squadra a 7 punti dall’Inter e al 9° posto. Mai i giallorossi erano stati così indietro nell’era Garcia, che l’anno scorso ha fatto storcere il naso a parecchi persino quando scivolò in 3a posizione. Si sapeva che la rosa costruita da Garcia era a trazione anteriore, ma nessuno poteva immaginare che nelle prime 6 gare stagionali la Roma subisse sempre gol ad eccezione della (faticosa) trasferta di Frosinone. Le reti al passivo sono già 7, e se si pensa che il fiore all’occhiello del tecnico francese era sempre stata la fase difensiva, si capisce come la situazione cominci a farsi delicata.
PARLA SABATINI - Ma questo evidentemente è pessimismo da profani, perché il d.s. Sabatini ringhia: «La difesa ha fatto una grande partita, la Samp ha segnato su punizione e autogol. Le statistiche non fanno vincere le partite, ma se giocheremo sempre così ne vinceremo tante e ne usciremo fuori. C’è stata determinazione, non è una prestazione che ci deve rammaricare oltremodo, ci sono state molto coincidenze negative. L’Inter? Io sono preoccupato della Roma, ma mi sembra ci siano stati segnali chiari dalla partita, pur se in un contesto negativo. Bisogna avere la lucidità di valutare cosa è successo in campo. Dobbiamo essere forti mentalmente. Certo, ci aspettavamo qualche punto in più, siamo carenti in classifica. Non è retorica, ma permettetemi di osservare le cose del campo e il comportamento della squadra». E allora il problema lo individua Keita: «Ci è mancato solo il gol, in questo momento abbiamo un problema mentale, un problema di testa. Ne possiamo uscire solo con la cabeza ».
PALLOTTA E GARCIA - Per questo Sabatini alla fine lancia il proclama: «Garcia ha tutto il sostegno della società. Se si rubacchia e si porta a casa qualcosa giocando un calcio modesto, il conto poi si paga dopo. Invece l’ho detto anche ai ragazzi, se giocheremo sempre questo calcio, non abbiamo motivo di preoccuparci». Siamo convinti che Pallotta sia sulla stessa lunghezza d’onda, ma saremo più tranquilli quando lo confermerà direttamente lui forse già la prossima settimana, visto che è atteso per seguire i Boston Celtics a Milano. La Voce del Padrone a volte fa miracoli.