LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - «Ma che gol ho fatto», il labiale dell’azzurro dopo l’1-1. E il gol alla Messi trasforma Florenzi nell’eroe del pareggio contro il Barcellona. È lui il protagonista di una serata da ricordare, per un esordio in Champions che carica la Roma di Garcia, regalandole sicurezza e una sempre maggior consapevolezza nei propri mezzi. E De Rossi nel dopo partita incorona Florenzi: «Non è solo perla rete, io glielo dico sempre. Alessandro ha testa. E può diventare uno dei giocatori più forti del mondo». Il capitano giallorosso soddisfatto del pareggio: «Questo punto — sottolinea De Rossi — vale come una vittoria. Giocarsela così con i campioni d’Europa è un orgoglio per noi e per tutti i tifosi». L’esordio stagionale nell’Europa dei grandi non ha fatto sconti, mettendo subito contro la Roma il Barcellona guidato da quel Luis Enrique che da queste parti, nella prima stagione americana, non riuscì a realizzare il suo calcio. «Ma questa squadra è l’evoluzione di quella — spiega il diggì Baldissoni — eravamo all’inizio e la Roma di Luis Enrique non aveva obiettivi, lo avevamo dichiarato». I gruppi della curva sud hanno ieri sera deciso di restare fuori, lasciando la libertà di entrare aquanti volessero seguire la partita. Restando comunque in silenzio. Una protesta dura, netta, decisa, che fa seguito allo sciopero di cori e colori tenuto contro la Juventus, per prendere posizione contro la divisione del settore e le restrizioni volute da Prefetto e Questore di Roma. Ieri sera gli abbonati della Sud hanno per la prima volta fatto i conti con la vetrata divisoria, e anche durante l’inno della Champions si sono alzati i cori contro Gabrielli ela Polizia. Una festa, invece, quella che si vive in una Tevere divisa in tre parti solamente dai cartoncini: gialli, bianchi e rossi, a colorare il muro da tutto esaurito con cuila tribuna si presenta. E l’incitamento dello stadio è assordante, per una serata che resterà impressa in tutti quelli che hanno avuto la fortuna di essere presenti.