IL TEMPO (G. GIUBILO) - Quando un giocattolo diverte, quando i suoi meccanismi funzionano alla perfezione non c'è niente di meglio che smontarlo e sostituirlo con qualcosa di simile a un rottame. Dispiace dirlo ma Garcia ha messo in campo una squadra che era soltanto una pallida immagine di quella che aveva battuto la Juventus. Con un aggravante: le dichiarazioni della vigilia sull'avvertenza di non pensare alla visita del Barcellona.
Per il tecnico contava soltanto la trasferta di Frosinone con la matricola ferma a zero dopo le prime due giornate. Invece al Matusa a giocare meglio sono stati proprio i ciociari: ci ha messo una pezza Szczesny con un miracolo su un sinistro di Tonev, ma anche Gervasoni che non ha visto un mani di Digne, meritevole del calcio di rigore. Alla fine sono arrivati tre punti importanti, almeno in parte legittimati nel quarto d’ora finale quando, dopo che l’ingresso di Nainggolan aveva sistemato il centrocampo gli spunti Salah e un piccolo capolavoro di Iturbe hanno chiuso i conti regalando a una Roma spesso imbarazzante tre punti preziosi per la classifica. Il gol del vantaggio nel finale del primo tempo l’aveva firmato Iago Falque, forse il migliore in assoluto mentre tra gli altri hanno fatto il loro dovere soprattutto Florenzi e i due mediani, ma anche un eroico Dzeko, rimasto in campo con una vistosa fasciatura alla testa. La nota più negativa un Gervinho mai in partita, ma neanche Totti, molto atteso, si è concesso giocate degne della sua classe.
Ma è chiaro che tutta l’attenzione della giornata era riservata alla Juventus, impegnata allo Stadium contro il Chievo sorprendente capolista. Sotto per ottanta minuti i bianconeri si aggrappano ai soliti aiutini arbitrali. Negato il raddoppio, forse buono al Chievo, poi rigore generoso che consente alla Juve di portare a casa il primo punto che servirà a poco, perché la vetta resta ancora lontana. Questo pomeriggio all’Olimpico la Lazio di Pioli proverà a rialzarsi ospitando l’Udinese. Stasera chiusura di lusso con il derby milanese, per ora non tropo vicino agli antichi splendori. Sarà festa soltanto per il pubblico di San Siro.