Barça, è tornato il miglior Iniesta. E la capitale per lui evoca dolci ricordi

16/09/2015 alle 13:47.
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GASPORT (F. M. RICCI) - Il terzo pellegrinaggio romano di Andres Iniesta non può essere speciale come i primi due, però non è un viaggio qualsiasi, e infatti l’anima pallida del si è portato dietro la moglie, e Anna viaggia solo quando vale davvero la pena lasciare i bambini da soli.

IL PAPA E LA CHAMPIONS Roma è magica per Andres: nel 1999 fu scelto per rappresentare la cantera del nell’udienza ottenuta dai catalani presso Giovanni Paolo II. Dieci anni dopo il secondo viaggio, per la finale di contro il Manchester United. Andres aveva problemi muscolari ma Pep lo pregò e lui si sacrificò: «Quasi mi giocai la gamba quella sera, ma ne valeva la pena». Gli strascichi furono pesanti: niente Confederations Cup, problemi ad inizio stagione e poi altre due rotture, la seconda a due mesi dal Mondiale poi trionfale. Gli negarono il Pallone d’Oro ma l’idillio col calcio stellare del è continuato: mago, ispiratore, trascinatore silenzioso. Fino all’anno scorso.

0 GOL, 0 ASSIST L’arrivo di Luis Enrique ha cambiato volto al e posizione ad Andres, che nonostante la classe ha avuto il suo bel daffare per recuperare l’altissimo livello perduto. Il 26 marzo scorso si è «celebrato» l’anno senza assist né gol di Iniesta in Liga. Che d’accordo, non ha mai segnato troppo (in carriera ha fatto meno gol di Sergio Ramos, tanto per dire), però il dato era eclatante. Il 21 aprile arrivò il primo assist stagionale, contro il Psg, il 3 maggio anche quello in Liga. In generale però l’annata scorsa per Andres è stata tutta di rincorsa. Con Luis Enrique i centrocampisti che con Guardiola erano un fine sono diventati un mezzo: Xavi ha lasciato il posto a Rakitic, Iniesta ha avuto un inizio tribolato anche per colpa di un infortunio nel Clasico autunnale. Luis Enrique ha lavorato per recuperarlo e sembra aver raggiunto lo scopo: in questa prima di decina di partite stagionali tra e nazionale si è rivisto il miglior Andres, quello che quando accelera non prendi mai né lui né il pallone. Forse anche per questo ha chiesto ad Anna di accompagnarlo.