GASPORT (A. PUGLIESE) - Alla quarta uscita stagionale, la Roma deve rinviare ancora l’appuntamento con la prima vittoria. Stavolta, però, ci sono sensibili passi indietro rispetto ai pareggi con Real Madrid e City e Garcia ringrazia Szczesny (autore di almeno 3 parate decisive) se il passivo alla fine non è più pesante. Sensazioni? La Roma deve lavorare ancora molto sotto ogni punto di vista: tattico, fisico, di chimica di squadra. Al via mancano ancora venti giorni, è vero, ma quello del trofeo Cinco Violinos di Lisbona è un campanello d’allarme importante.
POCHE IDEE La partita è sempre nelle mani dello Sporting, un po’ perché atleticamente sta meglio e un po’ perché la Roma mostra i soliti limiti in fase di costruzione. Le idee latitano, i movimenti spesso sono a vuoto e quando si imposta da dietro mancano le soluzioni. Oddio, di emozioni in realtà il primo tempo non ne regala molte, se non qualche scontro non proprio amichevole ed i tanti palloni tagliati dentro dall’ottimo Jefferson (ce l’avesse la Roma un esterno così...) su cui Slimani arriva sempre in ritardo. Joao Mario e Adrien in mezzo al campo regalano fosforo ed equilibrio allo Sporting, che in fase di possesso alza gli esterni di difesa e gioca con un centrocampo a 5, con Bryan che va quasi a fare il trequartista. Dall’altra parte, invece, Cole prova per due volte a ripetere l’errore con il City, Uçan si dimostra inconsistente ed Iturbe prosegue nel suo tunnel nero, sbagliando praticamente tutto. Così, a conti fatti la notizia più bella è vedere Castan chiudere bene su Slimani in uno contro uno a campo aperto, con il brasiliano che, gara dopo gara, è sempre più dentro la partita. Anche se poi l’unica vera occasione ce l’ha De Rossi al 27’, quando sugli sviluppi di una svirgolata di Paredes su angolo di Totti non riesce a chiudere di testa a tu per tu con Rui Patricio.
TRACOLLO La ripresa si apre con l’esordio in giallorosso di Szczesny e con molte emozioni in più. Paredes trova Totti (2’) che da solo davanti a Rui Patricio fallisce il tap-in vincente, Joao Mario (5’) sfiora l’incrocio da fuori ed al 10’ è proprio il portiere polacco a salvare su Slimani, pescato in verticale tra i due centrali giallorossi da Mané. Poi la solita girandola di cambi e la Roma perde anche quel po’ di equilibrio che aveva. Così lo Sporting passa al 18’ con un colpo di testa di Slimani su angolo di Jefferson, sfiorando il 2-0 poco dopo quasi in fotocopia con Montero. Il raddoppio però è nell’aria ed arriva al 24’ con Mané che ribadisce in rete una smanacciata di Szczesny. Allora Garcia butta dentro anche Ibarbo e passa al 4-2-3-1, ma la sostanza non cambia. Gioca lo Sporting, la Roma fa da sparring partner, con Szczesny che al 45’ è miracoloso su colpo di testa di Montero. C’è ancora spazio per la follia di Yanga Mbiwa che vale il rosso, poi tutti a casa. Sperando in Dzeko.