IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Si presenta con il sorriso migliore. La gioia di essere alla Roma non è soltanto di circostanza. Edin Dzeko è felice di questa avventura in giallorosso e non perde occasione per ricordarlo: «Sono entusiasta di essere arrivato e prima di iniziare voglio ringraziare dell'affetto che i tifosi mi hanno già dimostrato». Nella sala stampa di Trigoria, che avrebbe meritato certamente più presenze, viene presentato il colpo dell’estate romanista. Lui sta al gioco, firma la maglia numero 9, si concede ai fotografi, sapendo di essere già diventato la stella polare della tifoseria.
LA STRACITTADINA - Arrivato dal Manchester City con la formula del prestito (4 milioni) e diritto di riscatto «a determinate condizioni» (condizioni di fatto automatiche che porteranno a sborsare altri 11 milioni a giugno 2016, ai quali andranno poi aggiunti dei bonus, variabili tra 3 e 5 milioni a seconda degli obiettivi raggiunti) il bosniaco già annusa l’aria-derby: «Ho parlato anche con Lulic, che ha cercato in tutti imodi di dissuadermi dal venire qui. Gli ho chiesto se per caso avesse paura (ride, ndc). Comunque io avevo già deciso, ora voglio batterlo in campo. A lui e alla Lazio ovviamente». La prima sfida è lanciata. La seconda è alla Juventus che però non nomina mai: «La scorsa stagione l'ho seguita - spiega - e la Roma ha iniziato bene, poi la seconda parte è stata meno positiva, non so perché. Ma ora la squadra è migliorata e ci rinforzeremo ancora. Per essere protagonisti sia in campionato che nelle coppe». È una promessa. Come quella che ha rispettato con l’amico e ora compagno di squadra Pjanic: «Seguo la Roma da quando Miralem è diventato giallorosso. Sia lui che Sabatini mi hanno parlato in modo entusiasta del club, della città e della tifoseria. Penso che sia una squadra dal grande futuro e spero di dare il mio contributo. So che la società ha fatto degli sforzi per prendermi e la ringrazio».
NESSUN RIMPIANTO - Potrebbe scivolare sulla facile polemica quando gli chiedono dei rapporti (non certo idilliaci) con Pellegrini. Ma Dzeko dimostra di avere una marcia in più, anche fuori dal campo: «Al City ho trascorso quattro anni bellissimi ed esaltanti nei quali ho vinto due scudetti e altrettante coppe. Nella scorsa stagione avevo iniziato bene ma ho avuto qualche problema fisico, non con Pellegrini. La rosa del Manchester è una delle più forti del mondoma ho dovuto a che fare con due infortuni al polpaccio e non è stato facile rientrare in squadra. Ma questo riguarda il passato, adesso sono pronto per il futuro e nuove sfide». E' convinto che il suo arrivo insieme a quello di altri campioni, possa solamente fare bene al nostro campionato: «Da piccolo seguivo la Serie A, poi ha perso un po' di fascino e la Premier è diventata forse il miglior torneo al mondo, ma il campionato italianostarecuperando terreno, stanno arrivando campioni, si stanno costruendo nuovi stadi e speriamoche presto si torni del tutto ai livelli di un tempo». È probabile, altrimenti lui difficilmente sarebbe arrivato.