GASPORT (C. ZUCCHELLI) - Lo scetticismo, per una Roma che non ha ancora vinto una partita nei 90’ in questo precampionato, c’è. Ma c’è anche la fiducia perché una squadra che ha preso Salah e sta per prendere Dzeko non può — e non deve — essere sottovalutata. Qualche giorno fa era stato Gabriel Batistuta, l’uomo che nel 2001 cucì mezzo scudetto sulle maglie giallorosse, a tracciare la strada: «Un grande attaccante serve alla Roma per provare a ridurre il gap con la Juve. Ma da solo non basta, è anche una questione di testa». Già, la testa. Oggi quella della piazza è sull’ottovolante: in 300 si presentano a Fiumicino per accogliere Salah cantando ed esultando, poi la sconfitta di Lisbona fa piombare di nuovo tutti nell’ansia. E allora tocca a chi il calcio lo conosce bene provare ad avere un po’ di equilibrio. Abel Balbo, uno che di gol se ne intende, in passato ha detto che «l’uomo ideale per i giallorossi sarebbe stato Higuain», ma poi ha aggiunto: «Credo che Dzeko possa essere la persona giusta perché la Roma per fare il salto di qualità ha bisogno di un bomber che possa andare in doppia cifra. Edin farebbe la fortuna di qualunque squadra, poi starà anche ai compagni metterlo nelle condizioni di rendere».
TOP PLAYERS Salah è considerato un colpo di ottimo livello, «anche per quanto ha dimostrato con la Fiorentina», dice Odoacre Chierico, «ma è Dzeko il giocatore che davvero mancava alla Roma». Poco da fare, il (quasi) ex Manchester City accende la fantasia dei tifosi: «E ci credo — sottolinea ancora Chierico — perché è un grandissimo colpo. Mi piaceva tantissimo da quando era in Germania, lo seguivo sempre ed è nel pieno della maturità, è perfetto per questa squadra. Anche Salah è un giocatore importantissimo, a Firenze si è adattato subito, credo e spero che possa fare lo stesso a Roma e mettere immediatamente al servizio della squadra la sua fantasia».
MODULI E IDEE Di fantasia, ma soprattutto, di moduli, parla anche Ciccio Graziani: «Con due giocatori come questi puoi metterti 4-3-3 con l’egiziano e Gervinho esterni e Dzeko al centro, ma puoi anche giocare con Pjanic trequartista e Salah che gira intorno alla prima punta. La Roma non deve essere stravolta, le basta prendere un terzino e sta a posto. Aveva bisogno di due attaccanti e mi sembra che con questa grande coppia si sia sistemata». Secondo Graziani, Dzeko è il classico giocatore «che fa reparto da solo. Uomo d’area, bravissimo di coppia, fa girare e salire la squadra, ha sempre tante idee e vede la porta. È con questi campioni che si vincono i campionati». Un campionato, ormai 32 anni fa, lo ha vinto Roberto Pruzzo, l’unico che non ha concesso un voto altissimo all’acquisto di Dzeko. E lo ha detto in tempi non sospetti: «Non mi fa impazzire, lo avrei lasciato stare, per età e ingaggio. Ma alla fine arriverà, anche perché non credo ci sia una vera alternativa».