GASPORT (D. STOPPINI) - Come in un frullatore di emozioni. Una dopo l’altra, difficile che non giri la testa. Pure se ti chiami Edin Dzeko, autografi la maglia con il numero 9 e sei stato accolto da 3mila persone all’aeroporto. In serie: due giorni fa l’ufficialità, ieri la presentazione a Trigoria in un’atmosfera elettrica, stasera il debutto all’Olimpico. Contro il Siviglia, una delle squadre che ha provato a bussare alla sua porta un mese fa, ricevendo un risposta un gentile «no, grazie». «La Roma di questa stagione è migliore di quella della scorsa stagione — ha detto il bosniaco —. Non solo per il mio acquisto, sono arrivati anche altri bravi giocatori. E altri ancora ne arriveranno. Il gap con la Juve? Non so cosa sia successo nella seconda parte della scorsa stagione, so piuttosto che vogliamo essere protagonisti sia in campionato sia nelle coppe». Personalità a mille. Come quando racconta un retroscena legato a un compagno di nazionale, il laziale Senad Lulic: «Ha provato a convincermi a non scegliere la Roma. Così un giorno gli ho chiesto se per caso avesse paura del mio arrivo... Spero di battere lui e la Lazio, ovvio». Magari anche qui qualcosa gliel’avrà spiegata Pjanic: «Seguo la Roma da quando c’è Miralem. Qui c’è un grande progetto. La Serie A non è ai livelli della Premier League, ma ora sta recuperando terreno».
CERCASI RISPOSTE - Magari anche grazie al suo arrivo. Lui e Salah sono i giocatori più attesi della presentazione ufficiale: via alle 18.30 con lo show, dalle 20 la partita con il Siviglia. Che per Garcia non è un test qualunque. Il francese cerca risposte in chiave campionato: in porta, nel ballottaggio tra Szczesny e De Sanctis. In difesa, dove si attendono progressi da Castan. In attacco: chi sarà il terzo da affiancare a Salah e Dzeko? E infine sul modulo: sarà ancora 4-3-3 o l’arrivo del bosniaco lo spingerà verso altre soluzioni? Risposte urgenti, non c’è tempo da perdere.
CURVA ATTENZIONATA - E non c’è neppure da sbagliare, per quanto riguarda la sicurezza. Nella riunione operativa di ieri pomeriggio, il Gos ha ribadito la rigidità delle norme decise dal Prefetto sulla divisione delle curve. Divisione che per la verità non è stata ancora effettuata. Nell’attesa, si parte comunque con la capienza ridotta (massimo in 7 mila in curva) e gli steward ad occupare temporaneamente quegli spazi che da settembre — comunque dopo le prime due giornate di campionato — saranno occupati dalle barriere divisorie. Al Gos non sono giunti segnali confortanti: c’è chi sarebbe pronto a un’azione dimostrativa. Nel caso — è stato ribadito alla Roma — il rischio sarebbe la squalifica del settore per la prossima partita. Che, incidentalmente, è Roma-Juventus.