LA REPUBBLICA (M. PINCI) - «Sono qui per vincere». E va bene, a dirlo sono capaci tutti. Ma Edin Dzeko ha davvero le idee chiare, e lo ha detto anche ai compagni. A Roma non è venuto a fare il turista, e il contratto di 5 anni a 5 milioni garantiti (4,5 più bonus facilissimi) lo dimostra. Ma se i tifosi lo hanno accolto da subito come un re, la novità è che il vero affare lo hanno fatto proprio i conti del club giallorosso: perché Edin Dzeko costerà tra prestito oneroso (4 milioni) e il riscatto obbligatorio al raggiungimento della seconda presenza, un totale di 15 milioni di euro. Esattamente la metà di quanto ha speso il Milan per assicurarsi Carlos Bacca, l’altro nome che ha infiammato a lungo le idee di mercato della Roma. Alla fine i soldi risparmiati giustificano l’ingaggio — il secondo più alto della Rosa dopo quello di De Rossi — che i giallorossi corrisponderanno al bosniaco. Che in attesa della presentazione di oggi ha già giurato fedeltà: «Ho davvero fatto di tutto per poter essere qui e ora voglio vincere più trofei possibili. Cosa posso dare al nostro attacco? I gol. Ogni squadra ha bisogno di segnare ed è quello che io so fare meglio».
Oggi a Roma lo raggiungerà il brasiliano Gerson, che ieri ha fatto discutere i romanisti postando su twitter una foto in cui posa con la maglia numero dieci della Roma e il suo nome impresso sulle spalle. Una sorta di lesa maestà nei confronti del numero dieci per eccellenza, Totti, per qualche sostenitore, ma nulla di grave. Non arriverà invece Digne, almeno non oggi: il contratto di prestito con il Psg è già stato firmato, ma la Roma non ha ricevuto il fax di ritorno del club parigino per definire l’acquisto a titolo temporaneo dell’esterno. Ma non pare in dubbio il suo trasferimento. Sarà l’erede di Federico Balzaretti, che ieri ha annunciato il ritiro dall’attività: «Non sarei stato mai più al cento per cento». Diventerà un collaboratore del ds Sabatini e si occuperà di seguire i giovani della Roma in prestito.