GASPORT (A. ELEFANTE) - «Tanto bisogna incontrarle tutte»? Un cavolo. Il computer si è preso tutta la libertà di inventare che gli era stata concessa: forse anche più di quella che avevamo immaginato. Anche quella di disegnare una partenza a razzo del campionato che sarà Juvecontrotutti, perché a cinque scudetti di seguito si prefigurano gli estremi della dittatura. E quella di piazzare già alla seconda di campionato, a fine agosto, la prima resa dei conti fra Roma e Juventus, forse le più penalizzate dal post turni infrasettimanali: Garcia (Inter, Napoli e Milan) e Allegri (Napoli, derby e Fiorentina) stanno già tarando il bilancino. E poi la libertà di inventare uno dei derby milanesi più precoci di sempre: Mancini e Mihajlovic si riabbracceranno sul prato del Meazza - ma stavolta poi andranno a sedersi su due panchine diverse - già alla terza di campionato. E chissà come Inter e Milan ci arriveranno dopo le prime due giornate e se i due tecnici malediranno o benediranno la sosta che li accompagnerà alla sfida di San Siro.
INTER DA DECOLLO Ecco, il Mancio. Se sfangherà bene il derby, che giocherà in casa, all’Inter potrebbe riuscire il tentativo di fuga che l’anno scorso fu di Juve e Roma (15 punti su 15): con Atalanta e Verona in casa e Carpi e Chievo in trasferta, l’en plein non è utopia. La benzina della fiducia servirebbe anche al Milan, ma il calendario, almeno in teoria, lo ha aiutato un po’ meno: il debutto a Firenze non dev’essere il primo passo sognato da Mihajlovic e dopo il derby ci sono Palermo in casa e la trasferta di Udine. Non proprio tappeti rossi. Un po’ come doversi fare pronti-via un viaggio a Verona, quindi uno a Frosinone dopo aver incontrato la Juve, per poi chiudere la prima cinquina di partite con la trasferta a casa Samp: diciamo che Rudi Garcia poteva sperare in qualcosa di diverso per la sua Roma, che con lui alla prima ha sempre vinto per 2-0.
LE NEOPROMOSSE E diciamo pure che ad Allegri forse è andata un pochino meglio, ma magari solo un pochino, considerando i viaggi previsti fra fine agosto e metà ottobre: come l’anno scorso debutterà in casa con l’Udinese, ma l’Olimpico il 30 agosto sarà bollente non solo per il caldo, contro il Genoa (trasferta alla 4a giornata) la Juventus ha sempre fatto fatica, anche l’anno scorso, e le successive due fuori casa saranno con Napoli e Inter. Il cammino più squilibrato sembra quello della Lazio di Lotito, che il 21 febbraio e l’8 maggio andrà a espiare sui campi di Frosinone e Carpi: Milan, Roma, Juve, Sampdoria, Inter e Fiorentina tutte nelle ultime nove giornate. Delle tre neopromosse l’avvio più morbido forse è quello del Bologna, ma anche Carpi e Frosinone possono sperare in un decollo non traumatizzante. Se non - contro Samp e Torino - in una vittoria il 23 agosto: per imitare il Chievo, che dal 1990 in poi è stata l’unica esordiente a celebrare la prima assoluta in A con i tre punti.
CAMPIONATO E COPPE I post Champions League non dovrebbero essere troppo critici per i campioni d’Italia: trasferta con il Genoa dopo la prima del girone europeo, ma poi Bologna e Atalanta in casa, trasferte a Empoli e Palermo e Fiorentina allo Stadium a qualificazione magari già in tasca. Più problematici certi incroci se i bianconeri faranno strada: Milan-Juve fra i due eventuali quarti di finale, Fiorentina-Juve prima dell’andata dell’eventuale semifinale. Lazio e Sampdoria (sempre che la squadra di Zenga elimini il Vojvodina il 6 agosto), fra l’andata e il ritorno dei rispettivi playoff per l’ammissione a Champions League ed Europa League, avranno la prima di campionato, dunque Bologna e Carpi in casa. Il computer non ha infierito.
DOPO LE SOSTE NAZIONALI Già detto del derby di Milano e annotando il Lazio-Roma del 3 aprile, chi dovrà fare qualche calcolo in più e gli scongiuri contro gli infortuni dei suoi nazionali sarà Allegri, che preparerà l’Inter-Juve del 18 ottobre e lo Juventus-Milan del 22 novembre avendo la squadra al completo solo per due-tre giorni.
LE PARTITE DEL CUORE Giornate da segnare sul quaderno dei sentimenti (o dei rancori). La 3a: Sarri e Valdifiori tornano a Empoli con il Napoli, che ha vinto all’esordio in tutte le ultime quattro stagioni (tecnico avvisato: a Reggio Emilia con il Sassuolo, pregasi non interrompere la striscia). La 13a: Bologna-Roma, ovvero Delio Rossi e Ljajic si saluteranno, e come? La 14a: l’omaggio del Barbera al Dybala juventino. La 16a: Paulo Sousa torna a Torino per sfidare la Juve con cui vinse una Champions e il Pazzo Pazzini torna a casa Milan, dove almeno i tifosi gli hanno voluto comunque bene. La 26a: Zenga a San Siro sbaglierà panchina o ha davvero messo una croce sopra quella dell’Inter? La 33a e la 36a: Mihajlovic e Bertolacci rientrano a Marassi con Milan e Roma. E in quello stadio certi brividi si sentono anche di più.