CORSERA (A. BUCCI) L’ultimo sorteggio, nel dicembre 2013, si è rivelato un colpo basso per la Nazionale di Cesare Prandelli. Oggi, come allora, l’Italia non è testa di serie, si accomoda in seconda fascia insieme alla Francia, altra nobile decaduta, alle sorprendenti Austria, Bosnia e Islanda, anche a Slovacchia, Svizzera, Danimarca e Repubblica Ceca.
Comincia l’avventura verso Russia 2018 e Antonio Conte, arrivato a San Pietroburgo in compagnia del segretario Mauro Vladovich e dell’avvocato Mario Gallavotti e atteso questo pomeriggio in platea nell’austero Palazzo Kostantinov, incrocerà le dita. Quasi certamente non sarà lui il c.t. che dovrà affrontare le qualificazioni al prossimo Mondiale, ma è il primo ad augurarsi un girone abbordabile. Perché se è vero che siamo in seconda fascia, come nel 2002, vigilia di Giappone e Corea, non è detto che l’urna sia malvagia.
Il rischio grosso è la Germania campione del mondo o la Spagna che ha avviato la ricostruzione dopo il Brasile ed è avanti a noi. Ci sarebbe da soffrire anche contro il Portogallo, che ci ha appena battuti in amichevole, contro il temibilissimo Belgio e la solita Olanda. Romania e Galles sono le speranze azzurre, l’Inghilterra una rivale più suggestiva che imbattibile, la Croazia è ostica e l’abbiamo appena sperimentato. Occhio anche alla terza fascia (in tutto sono 6) con Polonia, Ucraina e Svezia agguerrite e pericolose. Non ci resta che sperare nella buona sorte, nella mano favorevole di uno dei tanti ex campioni che guideranno il sorteggio nel lungo pomeriggio russo, da Ronaldo al nostro Cannavaro, dagli ex interisti Forlan e Eto’o sino all’ex milanista Bierhoff. Ha dato forfait il brasiliano Hulk. Ufficialmente non è stato liberato dal suo club, lo Zenit, in realtà è stato messo da parte dopo la sua denuncia di razzismo nei confronti del calcio russo.
Ma torniamo al sorteggio che avrà un valore molto importante nella corsa alla qualificazione perché a differenza dell’Europeo la strada verso il Mondiale è complicata e piena di ostacoli. Le 52 squadre della federazione europea (la Russia, paese ospitante, è ammessa di diritto alla fase finale) saranno sorteggiate in 9 gruppi: in uno dei 7 da 6 squadre ci saranno gli azzurri, i restanti 2 saranno da 5. Passano le prime, mentre le 8 migliori seconde daranno vita ai playoff che ammetteranno al Mondiale altre 4 nazionali. L’Italia non salta un Mondiale dal 1958. Ma nelle ultime due edizioni, pur qualificandosi, è uscita al primo turno e in Russia, se ci andrà, dovrà provare a cambiare il trend, nonostante la crisi sempre più profonda del movimento, indebolito dall’invasione degli stranieri.
Mancherà Capello, che ha appena rescisso con la Russia, in compenso ci sarà Blatter, l’uomo al centro del mirino e alla prima uscita internazionale dopo lo scandalo e le finte dimissioni. Si annuncia gelido l’incontro con Michel Platini, anche lui a San Pietroburgo e candidato principale alla poltrona dell’ineffabile Sepp. L’Italia il 26 febbraio voterà per Michel ma forse abbiamo dimenticato in fretta che a causa del suo decreto salva Francia sono cominciati i nostri guai in Brasile. Oggi però conta il sorteggio. Appuntamento alle 18, ora di San Pietroburgo (le diciassette in Italia). La cerimonia sarà diretta da Jerome Valcke, il segretario della Fifa, che ha colto l’occasione per annunciare le dimissioni dopo l’elezione del nuovo presidente con una precisazione: «Non mi sento responsabile dello scandalo che ci ha travolti».