LA REPUBBLICA (F. S. INTORCIA) - La giustizia sportiva mette una pietra sopra la telefonata fra Pino Iodice e Claudio Lotito, registrata dal direttore generale dell’Ischia a insaputa del presidente della Lazio a fine gennaio. Dopo cinque mesi d’indagine, il procuratore federale Stefano Palazzi ha disposto l’archiviazione del procedimento, anche per quanto riguarda le dichiarazioni dei due protagonisti nei giorni successivi. Il presidente Tavecchio aveva subito ritirato la delega alle riforme concessa a Lotito come consigliere federale, ma per Palazzi non sono emersi profili di responsabilità: e, specifica la Federcalcio, l’archiviazione ha avuto il via libera anche della Procura generale del Coni. Diversa, fin qui, la posizione della Procura di Napoli che ha iscritto Lotito nel registro degli indagati per tentata estorsione e lo interrogherà nelle prossime ore.
Il legale di Lotito, Gian Michele Gentile, è soddisfatto: «L’archiviazione è la naturale conclusione delle indagini, non c’è stato niente di anomalo. E anche la telefonata era chiara per chi la volesse sentire con orecchie pulite. A Napoli abbiamo prodotto una memoria e una documentazione, i giudici sono diversi ma speriamo nello stesso epilogo anche lì». Iodice, in quesi mesi sanzionato con 4 mesi di squalifica e 3mila euro di multa per offese a Macalli e 5mila euro per dichiarazioni lesive della procura federale, deferito per frasi offensive sulla Lega Pro (il 22 luglio il giudizio), ribatte: «Sono sorpreso, non me l’aspettavo ma ho fiducia nella Procura di Napoli, sicuramente più che in quella federale. È paradossale questo contrasto di vedute, a Napoli ordinano perquisizioni, mentre Palazzi archivia».