CORSERA (G. PIACENTINI) - «Quella di Nainggolan è un’operazione complessa, ma la porteremo a casa». Walter Sabatini è uno di quei dirigenti che raramente si sbilancia, ma quando lo fa è perché è sicuro del fatto suo. Quella che il d.s. giallorosso chiama casa è ovviamente Trigoria, luogo nel quale il centrocampista belga si è ambientato alla perfezione. «Il mio desiderio è quello di restare, lo sanno tutti ma non mi posso comprare da solo», il messaggio lanciato negli ultimi giorni dal Ninja alla società. Che ha raccolto il suo invito e ha intensificato i contatti e gli incontri con il Cagliari e con il suo agente. «È un’operazione complessa – ha proseguito Sabatini – è un privilegio per noi che la dobbiamo fare, significa che è un giocatore importante. Lo porteremo a casa, fa parte dei nostri piani per il futuro».
«Non sento la Roma da settimane» ha tuonato invece il presidente del Cagliari, Giulini, mentre il d.s. Capozucca non ha escluso niente. «C’è una comproprietà da risolvere prima del 25 giugno. Rischio buste? Può essere di tutto, devono coincidere le varie esigenze. Radja è un giocatore di livello internazionale, è normale che sia monitorato da altre società: attenti a vedere come si evolve la situazione, se si dovesse complicare la comproprietà con la Roma è normale che ci possa essere l’inserimento di altri club, italiani ed esteri».
Il riferimento è alla Juventus, da tempo sulle tracce di Nainggolan, che è stato convocato in nazionale e proprio per questo salterà il ritiro di Pinzolo e si aggregherà, eventualmente, direttamente a metà luglio per la tournée in Australia. Oltre a Sabatini, chi si augura che quella di ieri sera non sia stata la sua ultima partita in giallorosso sono i tifosi, che al momento del suo ingresso in campo al posto di Paredes gli hanno tributato una vera e propria ovazione. La gara col Palermo persa amaramente per 2-1, potrebbe essere stata quella dell’addio per altri calciatori giallorossi: Doumbia, fischiato al momento del cambio con Iturbe, ma anche, Spolli oltre a Cole (in panchina) e Maicon (non convocato).
Per Balzaretti, invece, da registrare un lunghissimo applauso: Garcia lo ha schierato titolare dopo un anno e mezzo (l’ultima volta in un Roma-Sassuolo del 10 novembre 2013) e lui ha risposto con una prestazione abbondantemente sopra la sufficienza.
Quasi sicuramente non basterà per una conferma: la società lo vorrebbe dirigente, lui si sente ancora calciatore. Due posizioni difficilmente conciliabili.