GASPORT (C. ZUCCHELLI) - De Sanctis è la certezza, Romero l’idea concreta, Casillas la suggestione. E poi ci sono un po’ di nomi di portieri, sparsi qua e là, che Walter Sabatini ha contattato per capire se ci siano o meno le possibilità di portarli a Trigoria. Ryan, l’australiano del Bruges, ma anche il bosniaco dello Stoke City Begovic (a un passo dal Chelsea) o il polacco Szczesny dell’Arsenal: nomi appetibili, che però prevedono un esborso economico.
COSTI - Romero invece, assistito da quel Mino Raiola che Sabatini ha (di nuovo) incontrato a Milano la scorsa settimana, para, gioca bene in Copa America e si libera anche a parametro zero. Questo lo fa essere in cima alla lista del d.s. dove c’è anche Iker Casillas, ma si tratta più che altro di un sogno. Accarezzato in passato, c’è stato il brusco risveglio quando lo spagnolo ha fatto sapere che sarebbe anche disposto a ridursi l’ingaggio, passando da 7 a 4 milioni. Tanto, troppo, per un portiere di 34 anni, ultimamente neanche troppo impeccabile. Mentre lui fa il papà e pubblica sui social network le foto del figlio Martìn al mare, il suo agente, Carlo Cutropia, dice: «La Roma è una grandissima squadra, uno dei migliori club d’Europa e noi siamo lusingati di queste voci. Ci piace tantissimo la città e il calore dei tifosi romanisti».
CHI SI RIVEDE - Il calore della capitale piace, evidentemente, anche a Romero, che 4 anni fa restò chiuso per 3 giorni al Park Hotel Mancini in attesa della chiamata – decisiva – di Sabatini. Il d.s. prese sì il telefono, ma chiamò l’Olanda e chiuse per Stekelenburg, con Romero deluso e triste, quasi costretto ad accettare la Sampdoria. Oggi il matrimonio che saltò nel 2011 potrebbe concludersi, con brindisi, sorrisi e strette di mano. Al momento però del «se c’è qualcuno che ha qualcosa da dire parli ora o taccia per sempre» potrebbe farsi sentire la voce di Morgan De Sanctis: ha difeso la porta della Roma nelle ultime 2 stagioni, è pronto a farlo anche per la terza – come da contratto – ed è pronto a dar battaglia a chiunque dovesse arrivare. Lo ha detto due mesi fa («Chiunque arriverà dovrà vedersela con me»), lo ha dimostrato con i fatti, visto che sono giorni che si allena da solo a Trigoria.
CARICA MORGAN - Arrivasse Romero se la giocherebbe, arrivasse un numero uno più ingombrante (per nome, personalità e stipendio) chiederebbe alla società e a Garcia chiarezza. E di fronte a un’eventuale risposta su un futuro da dodicesimo penserebbe bene a cosa fare. Perché a 38 anni Morgan (Skorupski andrà in prestito, probabilmente a Empoli) vuole chiudere la carriera giocando: si sente bene fisicamente, la scorsa stagione, dopo un inizio difficile per i postumi dell’operazione al gomito, ha disputato un’ottima seconda parte, ed è convinto di poter garantire almeno altri 10 mesi ad alti livelli. Vuole farlo a Roma ma di fronte alla prospettiva di un anno in panchina è pronto anche a fare altre valutazioni. Il suo procuratore, Pastorello, ha lasciato qualche dichiarazione che lascia spazio a dubbi («Lui vorrebbe restare con grande entusiasmo, poi vedremo le scelte che saranno fatte. Certo, sarebbe un peccato vederlo in panchina»), le sirene del mercato parlano di club esteri pronti a mettere sul piatto un biennale, la Roma per ora tace. Vedremo che succederà nel ritiro di Pinzolo: da lì arriveranno le prime risposte.