CORSERA (L. VALDISERRI) - «Dedico questa vittoria a Claudio Bisceglia, il mio amico romanista, che oggi sarà molto contento, a tutti i tifosi romanisti e pure a quelli della società». Luis Enrique, dopo aver conquistato la Champions League e completato il triplete con il Barcellona, festeggia in mezzo al campo. Si avvicina il microfono di Sky e Lucho spara la sua dedica. Per qualcuno - che non conosce l'asturiano - c'è una polemica contro il club. Franco Baldini, con cui Luis Enrique è rimasto in ottimi rapporti, gli offrì addirittura un prolungamento del contratto nel momento di maggior difficoltà nei risultati della squadra giallorossa.
Per moltissimi, quasi tutti, resta una domanda: ma chi diavolo è Claudio Bisceglia? Risposta: è l'interprete che ha accompagnato Lucho nella sua avventura romanista, a partire dal ritiro di Riscone di Brunico. Questo è l'identikit di Claudio: pugliese, laureato alla Scuola per interpreti di Trieste (inglese, olandese, spagnolo e portoghese), tifoso della Roma. Ha iniziato a lavorare per il calcio come traduttore per il sito Uefa, poi è passato ai club con il passaparola. Claudio ha fatto un gran lavoro con l'asturiano, che parla ancora un ottimo italiano. L'unico difetto che davvero non è mai riuscito a togliere a Lucho è lo scambio tra «bi» e «vu» tipico degli spagnoli. Così Viviani è sempre stato Bibiani e Borini è sempre stato Vorini. La Roma ha perso Luis Enrique, ma ha confermato Claudio Bisceglia, che da ieri sera ha una Champions dedicata a lui e qualche milione di conoscenti in più.