GASPORT (D. STOPPINI - C. ZUCCHELLI) - Doveva essere la notte dei giovani, è stata quella di uno dei più vecchi. Sanabria neanche pervenuto, Paredes uscito per infortunio, Uçan poco brillante: se quella di ieri doveva essere la serata in cui i ragazzi poco utilizzati da Garcia si prendevano gli applausi dell’Olimpico l’obiettivo è fallito. Non era notte degli esami, evidentemente, ma era la notte che Federico Balzaretti aspettava da 567 giorni: «Per me arrivare a giocare questa partita è motivo di orgoglio, soprattutto per il calvario che ho passato, alla mia età. Da parte mia c’è sempre stata la grande voglia di tornare a giocare».
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ORGOGLIO - Qualche mese fa aveva detto che voleva farsi vedere in campo anche da Gabriel, il quarto figlio. Ha mantenuto la promessa, è entrato con il bambino, alla fine è stato abbracciato (tanto) dai compagni e da Zecca e Baldissoni, a bordocampo. Il feeling con la società è ottimo, ma è presto per dire cosa succederà, visto che il suo contratto scade tra un mese. Intanto, Balzaretti mostra di avere le idee chiare: «Non è l’ultima gara ma l’esordio, voglio continuare a giocare a calcio nella Roma se potrò». E mostra anche, a nome dei compagni, l’orgoglio: «É stata una stagione bellissima. Non abbiamo distribuito bene i pareggi nel corso dell’anno e questo ha condizionato il giudizio della gente, ma il nostro risultato va valorizzato perché altre squadre come Inter, Milan e Napoli lottavano per il secondo posto. Adesso serve rinforzare la squadra, è giusto avere obiettivi maggiori del secondo posto, ma bisogna assolutamente apprezzare questo risultato».
OTTIMISMO RADJA - Detto che i complimenti per Balzaretti sono arrivati anche da Benatia («Troppo felice di rivederti sul campo») e che Spolli, alla prima e unica presenza con la Roma ha ringraziato la società «per avermi permesso di condividere lo spogliatoio con grandi campioni», va registrato anche il buonumore di Radja Nainggolan. Sorridente con la figlia Aysha e la moglie, incassa l’ottimismo di Sabatini: «Lo porteremo a casa, fa parte dei nostri piani». L’appuntamento è alla prossima stagione: Totti ci sarà («Niente 300 gol, sto ancora a 299», ha detto), Iturbe anche, ma salterà la prima della prossima stagione perché, ammonito, sarà squalificato.