LA REPUBBLICA (M. PINCI) - IL mal di gol dell’ultima Roma preoccupa i dirigenti anche più del recentissimo mal di denti di Walter Sabatini. Anche per questo forse il direttore sportivo sta iniziando a stringere per la punta centrale. Anzi, per le punte. Perché in questo momento soprattutto su due nomi la Roma è forte e attenta: Edin Dzeko e Romelu Lukaku. Ma soprattutto intorno al bosniaco fioriscono gli indizi. Per convincere il City, che ad oggi chiede 24 milioni di euro, la società ha offerto Ljajic, felicissimo di trasferirsi in Inghilterra e gradito al tecnico Pellegrini, che presto scaricherà Jovetic. Il problema semmai è con la punta: perché nonostante la disponibilità, i colloqui con Dzeko sono in stand-by: colpa dello stipendio da 6,5 milioni a stagione fino al 2018. La Roma sperava ne bastassero 4,5 a stagione, magari spalmati su un contratto più lungo, ma l’agente non pare intenzionato a fare sconti. Per questo a Milano nei giorni scorsi Sabatini ha parlato ancora con Raiola. Del portiere Romero e soprattutto del centravanti Lukaku. Dall’Inghilterra fissano il prezzo a 50 milioni, in realtà con 30 l’Everton lo lascerebbe partire. E lui non vede l’ora di tornare a giocare la Champions League. In più, guadagna “solo” 2,5 milioni, trovare un accordo sarebbe semplice, se la Roma decidesse di muoversi con decisione. Sullo sfondo restano Luiz Adriano, che costa solo 7-8 milioni, e Jovetic: l’agente sarà domani in Italia.
L’agente tra l’altro è lo stesso di Romagnoli. Che a Roma non è ancora tornato ma ha già iniziato ad avere problemi col club. Colpa di 3 giorni di ferie supplementari dopo gli Europei Under 21 che la società non gli ha concesso facendolo infuriare. Intanto Mihajlovic continua a chiamarlo chiedendogli di raggiungerlo al Milan. Una tentazione a cui il ragazzo cederebbe volentieri.