IL TEMPO (F. MAGLIARO) - Le tre torri di Libeskind hanno un profilo innovativo e di grande fascino, la rappresentazione fisica delle stazioni e dei ponti sul Tevere conferisce un aspetto straordinariamente moderno al progetto dello Stadio di Tor di Valle della Roma, presentato lunedì alla stampa e consegnato formalmente in Campidoglio.
Fra le righe del progetto, poi, ci sono alcuni punti di grande particolarità. Il primo era già contenuto a pagina 10 della delibera di pubblico interesse nel punto in cui si fa riferimento all’«accessibilità fluviale tramite il fiume Tevere con banchine per l’approdo dei battelli fluviali». Insomma, allo Stadio ci si potrebbe arrivare anche in battello. Un’idea simile a quella lanciata anche dal presidente della Lazio, Lotito, quando avanzò la proposta dello Stadio delle Aquile poi rimasto un sogno nel cassetto. Il secondo punto, sempre espresso dalla delibera, è legato alle biciclette: sfruttare il più possibile, quindi, oltre che il trasporto pubblico locale su gomme e ferro, anche quei sistemi di mobilità alternativa e ad inquinamento zero.
Ed è all’ingenger Francesco Filippi, professore ordinario di Trasporti alla Sapienza, che è toccato il compito di stilare questa parte del progetto. «Oggettivamente - spiega Filippi - l’Olimpico è servito malissimo dal trasporto pubblico cosicché i tifosi finiscono, per l’85%, per utilizzare la macchina o la moto. La realizzazione dell’impianto di Tor di Valle, invece, per la sua novità, consente di programmare dei sistema di trasporto collettivi migliori, in modo analogo a quanto avviene in altre grandi città europee. Tuttavia, oltre che il trasporto su ferro - fra Roma-Lido, Metro B e ferrovia per Fiumicino Aeroporto - quello privato, quello su autobus e pullman, è possibile prevedere una quota residuale di tifosi che possano recarsi allo Stadio utilizzando un sistema di battelli sul Tevere per il quale, nel progetto, abbiamo previsto due aree di attracco, e anche le biciclette. In fondo, esiste una lunga pista ciclabile che parte da Castel Giubileo e che può essere tranquillamente utilizzata. Certo, tanto per i battelli che possono partire da Ripa Grande, dietro Porta Portese, o anche da Ponte Marconi, quanto per le biciclette e la ciclabile, poi, il Comune, la Regione e l’Autorità di Bacino devono provvedere a tenerle pulite, fruibili e in sicurezza. Altrimenti rischiamo di fare la fine delle varie società di navigazione che hanno dovuto rinunciare per non offrire spettacoli da discarica».
Sempre da La Sapienza, però, viene anche un allarme. Altro ingegnere, Sandro Simoncini, docente di Urbanistica e Legislazione Ambientale che dice: «La criticità principale è senza dubbio rappresentata dalla viabilità, che nel quadrante in questione è già oggi particolarmente delicata - spiega - gli annunciati interventi su svincoli e assi viari risultano insufficienti vista la portata delle cubature previste. Ciò anche in presenza di un rafforzamento del trasporto pubblico, sia per ciò che riguarda il prolungamento della linea B della metropolitana che per quanto concerne l’efficientamento della ferrovia Roma-Lido». Occorre evitare «lo scandalo delle varianti in serie che finiscono puntualmente con lo svilire i faraonici progetti iniziali. Derogare su questo significherebbe condannare un’intera zona della città a una mobilità paralizzata ogni volta che si gioca una partita di calcio».
E, sullo stesso tema, si deve registrare anche la posizione di Legambiente: «Non c’è certezza sul prolungamento della Metro B che rimane ancora una delle scelte di mobilità sul tappeto ed è, incredibilmente, proprio il Dipartimento Mobilità di Roma Capitale a portare avanti tesi che ne metterebbero in dubbio l’utilità», mentre metro B e potenziamento della Roma Lido sono precondizioni «non discutibili».