CORSERA (B. TUCCI) - Dunque, sarà proprio il derby a stabilire chi entrerà direttamente in Champions senza i preliminari. Roma o Lazio al secondo posto? Sarà una partita difficile: si giocherà con i nervi a fior di pelle, perché ci sono tanti milioni in ballo. Una quarantina come minimo, che vogliono dire molto per le casse di Formello o Trigoria. Soprattutto per il mercato d’estate. Si può azzardare un pronostico? Assolutamente no, per due ragioni. La prima è fin troppo nota: quando si gioca un derby non si sa mai come andrà a finire, anche se il divario fra le due squadre è abissale. La seconda è caratteriale: le due squadre soffrono di improvvise disattenzioni, pericolosissime in circostanze del genere. Anche la Lazio, che nelle ultime settimane ha dimostrato di essere più squadra, a volte si perde e non riesce più a trovare il bandolo della matassa.
A dire il vero, in questo girone di ritorno, Pioli ha regalato ai suoi ragazzi un’impronta che ha dato i suoi frutti in campo. Ha guadagnato punti su punti e se ora si sta giocando un posto nell’Europa che conta si deve proprio al meraviglioso periodo attraversato dal gruppo. Manovra limpida, idee, grinta ed aggressività: un cocktail che ha incantato. La Roma, al contrario, non è più quella che faceva sognare i suoi tifosi. È lenta, a volte spaesata: arriva in area di rigore e poi? Si stenta a trovare la porta, manca un bomber e chi è stato acquistato a gennaio non ha risolto i problemi. Stando così le cose il risultato è scontato? Niente affatto, proprio per i motivi che abbiamo ricordato prima. Un derby è sempre un derby: a volte vince l’imprevedibile. Insomma, è un match che può dipendere da un piccolo particolare. Una partita appesa ad un filo. In specie (come in questo caso) quando la posta in gioco è molta alta: sono in ballo soldi e prestigio. Vi pare poco? La speranza è che sia una festa dello sport. Niente altro.