GASPORT (E. BERGONZINI) - Il Piccolo Principe. No, Antoine de SaintExupéry non c’entra nulla: il riferimento è a KevinPrince Boateng, 28 anni, tornato da due stagioni in Germania, e al suo comportamento. Lo Schalke ha deciso ieri di rescindere, con effetto immediato, il contratto all’ex giocatore del Milan e del suo compagno di squadra Sidney Sam, 27 anni, sospendendo per una settimana Marco Höger, 25 anni. Sono mesi che il rapporto fra Prince e lo Schalke è ormai logoro: a febbraio l’inaccettabile sconfitta nel derby col Dortmund per 30. Le statistiche erano imbarazzanti: 34 tiri a 3. Il peggiore in campo era proprio Boateng. Nessuno aveva percorso meno chilometri di lui, nessuno aveva toccato meno volte il pallone. Dal giocatore più pagato della rosa ci si aspetterebbe ben altro atteggiamento. In realtà non segna in campionato dal 1 febbraio 2014 (al Wolfsburg).
Al Milan via Ibra e i big non ha retto - La sua parabola discendente allo Schalke ricorda molto quella vissuta al Milan: nel 201011 era l’eroe dello scudetto, l’uomo che esaltava la folla, ballando il moonwalk alla Michael Jackson. Nella stagione successiva il gol da urlo al Barcellona. Poi quando nel 2012, ceduti Ibra e Thiago e andati via i senatori, il Milan doveva ripartire da lui, Boateng è improvvisamente imploso. Quest’anno dopo il derby contro il Borussia Dortmund a fine febbraio, Di Matteo non lo ha più schierato titolare. Non è bastato questo, né la decisione di portare tutti in ritiro, per tirar fuori la squadra (che, sesta con soli due punti di vantaggio sul solito Dortmund, rischia di non qualificarsi per l’Europa League) dalla crisi. Dopo l’umiliante sconfitta col Colonia di domenica pomeriggio la società ha preso la drastica decisione. «Non abbiamo più fiducia in lui», ha spiegato Horst Held, direttore generale dello Schalke. Il club, già da qualche mese, era disposto a regalare il cartellino di KP Boateng (pagato dieci milioni nel 2013) pur di non averci più niente a che fare.
Birra, sigarette e feeling con Dortmund - Il rapporto coi tifosi dello Schalke non era partito nei migliori dei modi: nell’estate del 2013, pochi giorni prima di trasferirsi a Gelsenkirchen, Boateng aveva dichiarato di sperare di tornare al Dortmund, dove era passato nel 2009, «il club più bello del mondo». Ci sono presentazioni migliori. Segnando 3 gol nelle prime 5 partite di Bundesliga nel 201314 però il problema sembrava risolto. In realtà, già a ottobre 2013, le prime critiche: nel derby col Dortmund (perso 31) Boateng si fa parare un rigore. Nel febbraio del 2014 il grande scandalo: la Bild pubblica una sua foto mentre fuma e beve birra pochi minuti dopo una partita col Leverkusen. Decisamente un cattivo esempio. Anche in campo di mese in mese le sue prestazioni peggiorano: da stella indiscussa diventa una semplice comparsa, spesso anche fastidiosa e indisponente. Da un anno il ghanese viene spesso accusato di scarso impegno e di guastare l’armonia dello spogliatoio con atteggiamenti boriosi.
No alla Cina, magari in serie A - Nelle scorse settimane Boateng aveva rifiutato delle offerte dalla Cina. Il suo desiderio è quello di tornare in Italia, ma difficilmente i club di A sono disposti a offrirgli lo stipendio cui è abituato. Possibile allora un futuro a New York, coi Red Bulls. A convincerlo a trasferirsi in MLS ci si è messa la compagna Melissa Satta, che sogna una carriera d’attrice negli Usa. Lì Prince potrebbe sentirsi una star, ma deve lasciare in Europa gli atteggiamenti da piccolo principe.