LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Tornerà a lavorare questa mattina a Trigoria, la Roma, dopo la sconfitta-figuraccia di Milano e un giorno e mezzo di riposo concesso, comunque, ai giocatori. E solamente oggi società e allenatore decideranno come strutturare il ritiro a singhiozzo di cui hanno cominciato a discutere internamente domenica notte. Molto probabilmente, si faranno due giorni dentro il centro sportivo. Poi, venerdì si potrà tornare a casa, prima del consueto ritiro pre-partita di sabato. Ma il programma è ancora in divenire, con i tifosi che vivranno le ultime tre partite stagionali all’Olimpico (derby compreso) cominciando dalla gara di domenica sera contro l’Udinese. Non ci sarà molto probabilmente Gervinho, che è tornato da Milano con un fastidio alla coscia destra. Solamente oggi l’attaccante verrà sottoposto a degli accertamenti, visto che si teme per lui una lesione ai flessori. Se così fosse, quella contro il Milan potrebbe essere stata l’ultima volta in giallorosso per l’ivoriano, per il quale sarebbe arrivata un’offerta importante dagli Emirati, in particolare dall’Al Jazeera, club ne quale gioca Vucinic.
La cifra proposta sta facendo riflettere il club di Trigoria, che pagò l’attaccante 10 milioni nel mercato estivo del 2013. Gervinho è caduto piuttosto in disgrazia da quando è tornato dalla coppa d’Africa e l’ipotesi di una cessione non sembra certo stonare al momento, a prescindere da quello che deciderà di fare del suo futuro Garcia tra tre settimane. Chi non è caduto in disgrazia è Nainggolan, anche se anche lui è tra gli imputati dell’ultima sconfitta. Ed è tra i centrocampisti più corteggiati d’Europa. Dopo l’interessamento del Manchester United, secondo la stampa belga si sarebbe fatto avanti anche il Paris Saint German, che sarebbe disposto a versare ben 40 milioni nelle casse di Roma e Cagliari, comproprietarie del cartellino del giocatore. Un interessamento di cui si tornerà a parlare, mentre a Trigoria rinviano qualsiasi discorso e domanda in merito al mercato al termine del campionato. Vietato pensare alla prossima stagione almeno per le tre gare che restano: l’inaspettata batosta ricevuta a San Siro, soprattutto per l’atteggiamento tenuto dai giocatori in campo, rischia di trasformarsi in un pericoloso punto di non ritorno per i rapporti tra allenatore e squadra.