CORSERA (G. TOTI) - Aperta e incerta come di rado è accaduto negli ultimi anni, la corsa al secondo posto nel campionato di calcio, per il quale da diverse settimane si sta consumando un derby tra Roma e Lazio di forte impatto emotivo ma dalla qualità tecnica piuttosto scadente. Tre giornate solamente ci separano dalla conclusione di un torneo che deve sancire il nome della squadra che nella prossima stagione parteciperà direttamente alla Champions League e di quella che, invece, dovrà passare il vaglio dei preliminari nel mese di agosto.
Come gli appassionati sanno, ora è la Roma a occupare la seconda piazza con 64 punti, mentre la Lazio – sorpassata due domeniche fa – insegue staccata di una sola lunghezza (63). Siamo dunque alla vigilia di uno sprint che vedrà il suo culmine domenica 24 maggio, giorno in cui il calendario ha messo in programma proprio il derby, con i biancocelesti padroni di casa (il match dell’andata finì 2-2). Al momento tutto lascia presupporre che quelli saranno i novanta minuti decisivi per i destini europei dei due club.
I giallorossi di Rudi Garcia si presentano al «rush» con un calendario nettamente più agevole rispetto alle tre gare che attendono la formazione di Stefano Pioli: non solo giocheranno sempre all’Olimpico ma domenica prossima e poi il 31 maggio saranno chiamati ad affrontare l’Udinese e il Palermo, vale a dire due squadra già salve e già in vacanza, come in parte dimostrano le loro ultime prestazioni. Un vantaggio certo notevole e, forse, persino determinante, soprattutto perché la Roma psicologicamente e fisicamente sta messa peggio rispetto alla Lazio.
La sconfitta di San Siro contro il Milan, sabato scorso, e il modo in cui essa è maturata hanno fatto riesplodere i problemi tra squadra e allenatore e tra allenatore e società. La pantomima degli ultimi giorni sullo strano ritiro «a singhiozzo» deciso a Trigoria, non è che la «pennellata» finale a una situazione sempre più fuori controllo. La Lazio, al contrario, ha un gruppo compatto e ancora in buone condizioni ma ridotto quasi all’osso per gli infortuni che hanno colpito alcuni tra i suoi elementi più importanti. I miseri quattro punti ottenuti nelle ultime cinque partite sono stati l’inevitabile prodotto di un’emergenza da cui i biancocelesti non hanno saputo uscire indenni. Ma più di tutto è il calendario a far tremare i polsi: la Lazio, oltre al derby, dovrà affrontare in trasferta due avversari in piena corsa per l’Europa: la Sampdoria sabato sera e il Napoli all’ultima giornata. L’ottimismo della volontà contro il pessimismo della ragione.