LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Un tuffo nel passato. In attesa di definire la questione Testaccio, la Roma si riprende lo storico campo del Tre Fontane. Lì dove Totti ha segnato il 3 novembre del lontanissimo 1985 il primo gol “ufficiale” della sua vita, con la squadra Esordienti della Smit Trastevere, otto anni appena. Trent’anni dopo la società di Pallotta mette bandiera sul campo che ha ospitato le prime corse del giovanissimo Di Bartolomei, gli allenamenti della Roma di Conti e Falcao: l’accordo è stato sostanzialmente raggiunto, manca solo l’ufficializzazione. Su quei campi intrisi di storia romanista – questa è la volontà dei dirigenti giallorossi - giocheranno le partite ufficiali le squadre giovanili di Primavera, Allievi e Giovanissimi, fin dalla prossima stagione. Se la Roma sarà in Champions, anche le manifestazioni internazionali under 19 della famosa Youth League. E persino il campionato “Legends”, un torneo di vecchie glorie di cui la Roma, per conto proprio, affiderà l’organizzazione a Sebino Nella.
Magari lo stadio non sarà accessibile subito, perché a Trigoria hanno preso l’impegno di rimettere in piedi l’intera struttura: il campo, che diventerà sintetico, e gli spalti, quasi fatiscenti, saranno ristrutturati dal club. Per ultimare i lavori serviranno 8-9 mesi, poi lo stadio Tre Fontane tornerà a colorarsi di giallorosso. Anche a costi più che ragionevoli: una cifra tra i 30 e i 50mila euro all’anno, gettone più che accettabile per la Roma, che da quei campi manca dagli Ottanta. All’epoca, la gestione era mista calcio e rugby, e qualcosa di simile potrebbe continuare a esistere.
Oggi allo stadio Tre Fontane infatti gioca e si allena la Nuova Rugby Roma, squadra giovanile rugbystica che ha ottenuto la gestione del campo al termine di un delicatissimo iter giudiziario: all’inizio infatti la gestione era stata data, dopo un bando di gara alla Rugby Roma Club di Riccardo Mancini, ex ad di Eur Spa poi arrestato nell’ambito di Mafia Capitale.
La Nuova Rugby Roma, dell’imprenditore Ugo Pambianchi – figlio di Cesare, ex presidente della Confcommercio Roma, e socio della Ati, che controlla anche la società All Volley – ha però fatto ricorso al Tar, che le ha assegnato la struttura (sentenza confermata poi dal Consiglio di Stato). Fino a giugno l’impianto resterà alla società di rugby che, tra l’altro, sta lavorando al progetto di una franchigia capitolina da iscrivere nel campionato europeo Pro 11: poi prenderanno in gestione i due campi attigui. A fine stagione invece il campo centrale dell’esedra destra passerà alla Roma. La seconda esedra è già stata assegnata, e ospiterà un grande progetto sociale. La metà di sinistra sarà interamente dedicata all’attività sportiva paralimpica: il programma avviato dal comitato paralimpico si chiama "Cittadella dello sport disabili", primo progetto in Italia dedicato a discipline sportive per la popolazione con disabilità, dal calcio a 5 per ipovedenti a nuoto e scherma in carrozzina, ma anche attività per i normodotati, al fine di favorire l’integrazione. E anche la Roma, adesso, potrà dare una mano.