Resa Garcia: «Impossibile fare di più»

31/05/2015 alle 14:40.
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GASPORT (M. CECCHINI) - La letterina è stata recapita­ta a Boston e la potremmo anche sintetizzare così: «Caro Pallotta, per il momento la Roma non può vincere, me­glio non illudere i tifosi». Il mit­tente non è uno qualsiasi ma , cioè l’allenatore che oggi col Palermo chiude un campionato in cui è arrivato an­cora dietro la . A distanza siderale, certo, e proprio per questo le sue considerazioni vanno ascoltate. E pazienza se tutto questo ha suscitato una bufera nell’ambiente gialloros­so, in sfortunata coincidenza con la campagna abbonamenti.

& CO. Insomma, (che ieri ha ricevuto il Premio Scopigno), in attesa del vertice di giovedì a Londra con Pallotta – che lo vuole tenere – nel frattempo mette il presiden­te spalle al muro, esponendosi così tanto da far credere che si stia costruendo una «exit stra­tegy» alla o un alibi, in caso di mercato deludente. E  è libero, con Emery (e stesso) come sogno.... per ora non vogliamo crederci, ma il messaggio è stato ruvido, anche se con due nei evidenti: 1) che la Roma volesse vincere è stato dichiarato spesso, con ri­ ferimento anche alla Coppa Ita­ lia; 2) al di là dei limiti finanzia­ ri, un po’ di autocritica ci sareb­ be stata bene e avrebbe dato un tono più autorevole al tutto.

DIRIGENZA IRRITATA «Il bilan­cio è positivo. Siamo primi nel nostro campionato, perché la è fuori concorso. È irrag­giungibile e il gap sarà superio­re perché noi siamo anche costretti dal fair play finanziario. Poi non cambiamo le nostre ambizioni: io sono qua per vin­cere. Anche in campionato un incidente statistico può succe­dere, ma la logica economica fa che la sia fuori concorso. Questa stagione ha dimostrato come la vittoria sia una “divisa” troppo grande per noi. Non ser­ve illudere i nostri tifosi. C’è grande differenza tra obiettivi e ambizioni.Gli obiettivi devono essere in accordo con i mezzi del club ed era logico dire: “Raggiungiamo la ”. Anche se il 2° posto non è scon­ tato, perché siamo il 5° fattura­to d’Italia. Ora c’è un appunta­ mento col presidente giovedì a Londra e avremo più parametri. Da quando sono arrivato le cose sono state chiare: dobbiamo vendere prima di comprare. Penso che sarà ancora così, ma solo i dirigenti possono dare certezze. Non possiamo brucia­re le tappe, un passo troppo grande ti fa retrocedere di tre». E a chi gli chiede se sia vero che, come promesso dalla proprietà Usa, dopo 5 anni (cioè nel 2015­16) sia arrivata l’ora di vincere, il francese replica: «A me nessuno ha detto niente».

IL TIFO DELUDE Di mercato Gar­cia regala solo questo: «Ognuno vorrebbe avere in rosa, ma bisogna fare con i nostri mezzi. Sono stupito nel vedere la Roma seconda dover ricevere tante critiche come quelle dopo l’eliminazione con la Fiorenti­ na. Non voglio vivere di nuovo».