IL TEMPO (A. AUSTINI) - Un po' come morire. E poi rinascere. La Roma non vinceva una partita in rimonta da novembre, a Bergamo (anche lì 2-1 all'Atalanta). Preso il gol del baby Perica, alzi la mano chi non ha pensato a una mazzata da cui non si sarebbe ripresa neppure stavolta. Ma finalmente è uscito fuori quel carattere mancato del tutto a San Siro con il Milan, solo per citare un esempio. Il successo della voglia, della concentrazione, anche della lucidità, inevitabile col senno di poi pensare all'influenza del ritiro a giorni alterni imposto dalla società e da Garcia dopo l'ultima figuraccia.
«Riflettere un po' - spiega Rudi - sulla cosa più intelligente da fare è molto meglio rispetto a prendere delle decisioni avventate con il sangue ancora "caldo". Adesso però siamo stati troppo insieme con i giocatori, non vederli per i prossimi due giorni - scherza - mi farà davvero bene. Sempre a mente fredda decideremo come preparare al meglio la sfida con la Lazio. L'ho detto ai giocatori dopo la partita: abbiamo fatto metà strada, l'altra metà è il derby che sarà come un preliminare di Champions in cui avremo due risultati su tre. La pressione è sulla Lazio che deve batterci per forza ma noi non scenderemo in campo per pareggiare: un derby, ovviamente, si vince». Vecchio adagio di Garcia alla vigilia della sua prima stracittadina, l'unica su tre portata a casa finora.
La prestazione di ieri non può certo lasciarlo tranquillo: i soliti limiti tecnici e mentali sono riemersi. Ma Rudi prova a guardare il lato positivo: «Mi è piaciuto l'atteggiamento mentale della squadra. È stata una gara a senso unico, il risultato più giusto sarebbe stato un 5 a 2. Ci siamo presi i rischi necessari in una partita così importante e dietro era inevitabile concedere qualcosa: dopo il gol dell'Udinese abbiamo giocata senza rete dietro come si fa al circo. La mia Roma ha usato il ritmo giusto, peccato aver regalato un'altra volta un gol: è successo troppe volte questa stagione e sarebbe il caso di smettere. Contro la Lazio sarà fondamentale sistemare l'equilibrio difensivo».
Poi i complimenti ad alcuni singoli. «Stasera mi piace sottolineare l'importanza dei leader. Vedere il capitano caricare la squadra dopo lo 0-1 è stato bello, De Rossi ha giocato una grande partita, così come Yanga-Mbiwa. Iturbe? È ancora molto giovane e questo è un vantaggio per lui. Spero ci aiuti nelle ultime due partite e sono sicuro che farà una grande stagione l'anno prossimo. Deve solo imparare ad avere meno fretta e aspettare il momento giusto per la giocata. Ibarbo deve invece convincersi di poter giocare anche punta centrale e lui non lo è: ha tutto per farlo, gli manca solo un gol per la sua fiducia personale».
Chiusura sulla domanda della settimana: quando si gioca il derby? Pare ormai deciso sia lunedì in barba ad ogni logica, ma Garcia ricorda che «c'è un regolamento e dovrebbe essere rispettato. Però come dite a Roma della data non me ne frega niente. Fateci giocare quando vi pare, anche alle 2 di notte, noi scenderemo comunque in campo per vincere». O meglio: per non perdere.