IL TEMPO (E. MENGHI) - Cinquantamila spettatori attesi, ma solo un terzo di fede romanista. Sarà un derby un po’ meno colorato di giallorosso, per colpa di un giorno e un orario rimasto indigesto a Garcia e non solo. Appena 16 mila i tagliandi staccati, contro i 23 mila acquistati dai biancocelesti, a cui vanno aggiunti i quasi 10 mila abbonati. Curva e Distinti Sud saranno lontani dal pienone e farà un certo effetto vedere seggiolini liberi in una stracittadina da Champions.
Dall’altro lato ci sarà, invece, il pienone e nei giorni scorsi gli ultras si sono dati da fare per organizzare la coreografia: dentro l’Olimpico sono già pronti dei fili e si vocifera di uno spettacolo mobile in stile Borussia Dortmund, con grandi striscioni pronti a «camminare» nel settore. I giallorossi dovrebbero limitarsi a rispondere con voce e bandiere, per via dei controlli sempre più attenti ordinati dopo gli striscioni contro la madre di Ciro Esposito. La coreografia nei derby è top secret, e se ai cancelli dovesse spuntare qualche cartoncino non dichiarato alle autorità competenti, potrebbe scattare la diffida: questo dovrebbe bastare per vedere una Sud versione «minimal». Non sono, però, escluse sorprese.
Se oggi sarà il tifo laziale a fare da padrone all’Olimpico, ieri nei rispettivi centri sportivi gli scenari erano del tutto diversi: una quarantina di persone, perlopiù bambini, e atmosfera dimessa Formello, circa trecento persone a Trigoria (buona parte della curva). I giocatori sono iniziati ad arrivare intorno alle 16 (Garcia aveva concesso un po’ di libertà dopo notte e colazione di gruppo, confermando il ritiro «light» non punitivo), i sostenitori presenti all’esterno del Bernardini hanno intonato cori d’incoraggiamento per tutti, mettendo da parte la contestazione che aveva animato gli ultimi incroci squadra-tifosi. Sono così riusciti ad addolcire il tecnico francese, che ha acconsentito all’apertura delle porte per l’ultima parte di allenamento.
Partitella tabù, poi libero accesso ai tifosi, che si sono sistemati sugli spalti del campo «Di Bartolomei», mentre i giallorossi si esercitavano sui tiri in porta e i cross nel solito campo centrale, per poi ritirarsi senza saluti (solo applausi da lontano). Garcia aveva già pensato di svolgere l’intera rifinitura sotto gli occhi degli ultras, ma poi non era più stato organizzato nulla e solo all’ultimo si è optato per il lieto compromesso. I tifosi hanno ripagato la gentilezza dedicando alla squadra il nuovo inno «Non ti lasceremo mai».
Oggi pomeriggio, però, non saranno in tanti, la Roma non si aspettava grandi numeri in un pomeriggio lavorativo e allora ci penseranno i laziali a riempire lo stadio, dopo una vigilia un po’ più silenziosa. Qualche coro a Formello c’è stato, soprattutto per Klose, idolo dei più piccoli, ma la situazione è stata piuttosto tranquilla. Gli spettatori saranno tanti quanti nel Lazio-Roma di un anno fa, quando l’Osservatorio aveva imposto severi accorgimenti per l’ingresso nei diversi settori dello stadio (anche quest’anno, per esempio, la Tevere è riservata ai biancocelesti in possesso della tessera del tifoso). Stavolta l’intoppo è stato lo slittamento del giorno, ma c’è tempo fino al fischio d’inizio di Rizzoli per riempire l’Olimpico.