IL MESSAGGERO (M. CAPUTI) - Il peccato originale risale allo scorso luglio, quando la Lega di Serie A decise la data del 7 di giugno per la finale di Coppa Italia 2015, il giorno dopo la finale di Champions League. L’organismo che rappresenta e tutela le società dovrebbe lavorare per il bene e lo sviluppo delle stesse, ma non si può dire in quella circostanza lo abbia fatto, visto che con quella mossa non considerava possibile che una delle nostre squadre arrivasse fino a Berlino. Non c’è che dire, un bel segnale di fiducia. Non solo, la scelta del 7 giugno avrebbe comunque creato problemi alla Nazionale che il 12 giugno disputerà lo scontro diretto per la qualificazione in trasferta contro la Croazia. Proprio un bel modo di lavorare per il bene del calcio italiano!
Come non bastasse al danno si aggiunge la beffa. Con la decisione di spostare il derby di Roma a lunedì, l’efficiente Lega di Serie A si trova ora nell’imbarazzante situazione di spiegare al mondo intero perché la Juventus può giocare due giorni dopo la finale, addirittura il sabato, contro il Napoli, e invece la Lazio solo di lunedì. Non è forse anche il Napoli impegnato nella lotta per un posto Champions? Sia ben chiaro, non si tratta di favorire o sfavorire questo o quello, essere contro o a favore di una squadra, ma di tutelare tutti e di essere credibili.
Con questa decisione la Lega apre un precedente che potrà sconvolgere i prossimi calendari. Ogni squadra impegnata il mercoledì in Europa si sentirà in diritto di chiedere lo spostamento al lunedì e, perché no, al martedì. La Lega ha fatto una figuraccia, invece di dare segnali positivi e di crescita si continua a fare di tutto per togliere fiducia e passione ai tifosi.