GASPORT (F. CENITI) - Entro giugno Stefano Palazzi, capo della Procura federale, avrà gli atti della chiusa inchiesta di Cremona e quindi gli ultimi sviluppi legati alle dichiarazioni di Hristiyan Ilievski, il pentito ex capo degli «Zingari». Tempi veloci, non velocissimi, ma comunque sufficienti per studiare le carte e imbastire eventuali nuovi processi entro l’estate. Processi sicuri per i tesserati (giocatori, dirigenti e club) mai deferiti prima o non accusati di combine, ma processi possibili anche per chi è stato giudicato, assolto in toto o del tutto. E quindi sono a rischio anche le posizioni di Stefano Mauri, Omar Milanetto, Stefano Ferrario, Nicola Ventola, Matteo Fontana, Shala e tanti altri. E con loro sarebbero deferiti per responsabilità oggettiva anche le squadre di appartenenza con tutte le conseguenze in caso di penalizzazioni (anche minime) in classifica. Molto dipenderà dalla interpretazione delle nuove norme del codice di giustizia sportiva, regole non chiarissime che consentono il passo della revocazione (il processo bis) in presenza di nuove prove. Palazzi aspetta le carte dal pm Roberto di Martino e poi si consulterà con i suoi uomini.
GLI SCENARI Di sicuro le dichiarazioni di Ilievski su LazioGenoa e LecceLazio danno ragione alla linea scelta da Palazzi in occasione dei processi del 2013, quando chiese pesanti squalifiche per i giocatori (accusati di combine) e penalizzazioni ai club. Una tesi non accolta dai giudici che derubricarono i reati a omessa denuncia. Ora Palazzi potrebbe puntare a una «rivincita» in un quadro generale, alla luce dei verbali di Ilievski, che vede uscire malconcia la giustizia sportiva a causa delle tante sentenze assolutorie emesse dall’arbitrato del Tnas (ribattezzato «lo scontificio » e abolito da Malagò). Sarano importanti anche i tempi scelti da Palazzi per gli eventuali nuovi dibattimenti: i punti di penalizzazioni inflitti ai club si scontano nel torneo appena concluso se considerati afflittivi (devono incidere sulla classifica) a patto che la nuova stagione non sia ancora iniziata. Agosto, con i preliminari delle Coppe già avviati, potrebbe essere tardi. Insomma, un bel rebus.
BETTARINI NEI GUAI Intanto ieri c’è stato il secondo interrogatorio (il ritardo di un interprete ha fatto slittare l’inizio al tardo pomeriggio) di Ilievski davanti al pm di Martino. Circa quattro ore nei quali l’ex testa di cuoio macedone ha parlato della sua iniziazione alle combine calcistiche. A instradarlo è stato il boss di Singapore Dan Tan, dopo molti anni passati a scommettere in modo lecito. Dan Tan ha indirizzato lo slavo da Gegic (già in contatto con Gervasoni e Bressan) per dare il via al filone italiano. Un filone che ha visto coinvolti tantissimi giocatori: lo slavo li sta riconoscendo in foto e le sue parole peseranno molto nelle imminenti richieste di rinvio a giudizio del pm. Nei guai Stefano Bettarini: per Ilievski aveva un compito preciso nel cercare combine per conto del Siena e del suo presidente Mezzaroma. Lo slavo ha detto di aver dato a Bettarini circa 60 mila euro per un tarocco andato a buon fine (forse con il Piacenza). Confermato anche il ruolo di Bertani come collettore di numerosi tarocchi, come aveva spiegato Gegic (potrebbe essere risentito). Intanto lunedì a Cremona nuovo interrogatorio (è il terzo) di Ilievski davanti al pm.