CORSERA (G.PIACENTINI) - Una delle cause, non l’unica, per cui la Roma non è riuscita a ripetere la brillante stagione dello scorso anno è da ricercare nel rendimento di un calciatore in particolare: Gervinho. L’ivoriano è senza dubbio tra i fedelissimi di Rudi Garcia, che quando ha potuto lo ha sempre mandato in campo, perfino poche ore dopo il suo arrivo a Roma di ritorno dalla Coppa d’Africa e con il fuso orario (e i festeggiamenti) ancora da smaltire. La risposta, però, non è stata quella che ci si aspettava e sono stati in molti, tra i tifosi ma non solo, a chiedersi come mai Gervinho fosse così importante per il tecnico nonostante 2 soli gol in campionato (il totale sale a 7 con le coppe), l’ultimo il 30 novembre contro l’Inter.
Una mancanza che l’ivoriano, intervistato da Sky, non fatica a riconoscere. «Ho segnato meno – ammette ridendo – perché Totti mi ha servito meno assist. Ho ricevuto pochi palloni e non sono stato brillante ma è anche una questione di equilibri.
Tornato dalla Coppa d’Africa ho giocato meno bene rispetto a prima, ero un po’ affaticato e forse ho trovato una squadra poco in forma, ma sono ottimista e voglio chiudere al meglio la stagione. In confronto allo scorso anno abbiamo cambiato stile di gioco, siamo meno spumeggianti ma l’importante è vincere, e nelle ultime gare ci siamo riusciti». In tanti sostengono che alla Roma sia mancato un goleador. «Giocatori come Higuain e Tevez sono fondamentali, noi potremmo rinforzarci anche se abbiamo attaccanti forti come Totti e Doumbia. Se finiremo bene questa stagione il club avrà mezzi a disposizione anche per un grande attaccante». Nel frattempo, a Milano sarà ancora titolare. «Sfida non facile perché il Milan vorrà vincere, ma anche noi abbiamo bisogno dei tre punti per centrare il secondo posto: è una corsa entusiasmante grazie a Lazio e Napoli, ma siamo secondi malgrado la nostra stagione di alti e bassi». L’obiettivo è rimanerci.