IL TEMPO (A. AUSTINI) - L’opera di risanamento è iniziata con il cambio di proprietà, visto che la situazione ereditata dalla gestione precedente non si poteva correggere nel giro di pochi anni. Ed entro il 2017 la Roma è in grado di rientrare nei parametri del Fair Play Finanziario. Lo spiega la Uefa nella relazione ufficiale sull’accordo raggiunto lo scorso 8 maggio tra l’organo di controllo finanziario e il club giallorosso. Le sanzioni patteggiate erano già note: multa di 2 milioni divisa in tre rate che verranno scalate dai premi maturati quest’anno in Champions ed Europa League più altri 4 milioni «congelati», rosa per le coppe ridotta da 25 a 22 nella prossima stagione e limiti al mercato, con l’obbligo di rientrare in un passivo di 30 milioni nel biennio 2015-16 per poi raggiungere il pareggio di bilancio. Missione possibile, stando all’analisi dell’Uefa: «Il club - si legge - ha già mosso i passi per adeguarsi alle norme in seguito al passaggio di proprietà. E ha presentato un realistico business plan che gli permetterà di rientrare nei parametri non oltre il 2017». Un percorso lungo: oggi cda per l’approvazione della trimestrale, intanto Pallotta rastrella azioni del club in Borsa (da luglio 11 milioni di titoli per 6.5 milio ni di euro) puntanto al delisting.