GASPORT (A. PUGLIESE) - «Prego perché Dio possa cambiare il cuore di queste persone. Non sanno cosa significa perdere un figlio e vedersi stravolgere la vita». Antonella Leardi poteva reagire in mille modi, ha trovato quello più dolce ed elegante per commentare i vergognosi striscioni apparsi ieri all’Olimpico, in Curva Sud, con riferimento alla morte di Ciro Esposito, suo figlio. Era un’occasione, la speranza «di rivedere presto Roma e Napoli gemellate», come si augurava la Leardi alla vigilia. Occasione già persa.
GLI STRISCIONI La giornata è iniziata con la polizia a presidiare il Ciak Village di Tor di Quinto, dove Esposito fu ferito il 3 maggio e dove attaccati ad un palo c’erano fiori, sciarpe ed una poesia. Poi il lavoro dei mille agenti, che hanno garantito l’ordine pubblico e quei maledetti striscioni. Il primo è apparso quasi subito. «Che cosa triste... Lucri sul funerale con libri e interviste!», riferendosi al libro della Leardi («Ciro Vive») presentato mercoledì nella pancia dell’Olimpico. E poi via, uno dietro l’altro. «Dopo il libro il film», «Antonella Leardi taci» e «C’è chi piange un figlio con dolore e moralità e chi ne fa un business senza dignità. Signora De Falchi onore a te», ricordando il romanista Antonio De Falchi, ucciso nel 1989 a Milano. Il tutto mentre i pochi tifosi napoletani esponevano un «Ciro per sempre». «Un dolore fortissimo, il libro è un messaggio d’amore che dovrebbero leggere tutti i tifosi — dice la Leardi — I cuori di queste persone che non hanno sentimenti possono cambiare. Andrò avanti pure per loro».
LE REAZIONI Detto che l’11 febbraio 1996 Collina interruppe Samp-Torino (1-0), invitando Mancini a far togliere uno striscione dei tifosi con la scritta «Casarin pagliaccio», da segnalare la presa di posizione dell’avvocato della famiglia Esposito, Pisani: «Auspico la squalifica dell’Olimpico, le istituzioni puniscano i responsabili di questa vergogna». Poi le condanne, unanimi. «Attacco inaccettabile verso una città ed una mamma che ha subito una tragedia e che risponde con amore. Grazie Antonella!», dice il sindaco di Napoli de Magistris, si affianca quello di Roma, Marino: «Gesto che condanno e da cui sono sicuro la maggioranza dei romanisti si dissocerà». Poi il mondo della politica. «Scritte vergognose» per Fabrizio Cicchitto, «solidarietà alla Leardi» da parte del sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano, «striscione orrendo, se un genitore trova la forza di raccontare un dolore del genere per dare un messaggio di amore, dobbiamo ringraziare e restare in silenzio», il parere di Luca Di Bartolomei.
VIMINALE INQUIETO Dal Viminale, intanto, filtra irritazione per il fatto che striscioni del genere siano entrati senza problemi (con la Questura si stanno visionando i filmati per risalire ai responsabili) nello stadio. Tanto che dalla prossima stagione ci sarà un ulteriore giro di vite in tutti gli stadi, che frazionerà per esempio la Curva Sud in più settori per permettere l’individuazione di chi compie reati, posizionando steward in tutto il settore per far sì che non esistano zone che possano godere di extraterritorialità. Una battaglia non facile ma — come filtra dal Viminale — che ha anche il sostegno della Roma