GASPORT (A. SCHIANCHI) - Accordo trovato. I giocatori del Parma hanno accettato di ridursi gli stipendi del 50 per cento agevolando in questo modo il lavoro dei curatori fallimentari e riducendo sensibilmente il debito sportivo, che al 19 marzo ammontava a 74 milioni di euro. Il problema, ora, è convincere gli altri 130 giocatori di proprietà del club gialloblù che, però, sono tesserati con altre squadre. Non sarà un compito semplice, anche perché si deve arrivare a una conclusione entro il 30 aprile quando il giudice delegato Pietro Rogato dovrà esprimersi sulla possibilità di proseguire nell’esercizio provvisorio.
IL CALENDARIO DELLE ASTE Il compito dei curatori Anedda e Guiotto è quello di tutelare i creditori, come stabilisce la legge, e anche di rendere appetibile la società in vista delle aste programmate nel mese di maggio. Secondo il programma stabilito dal giudice Rogato, e presupponendo che le prime «battiture» vadano deserte, all’asta del 28 maggio (l’ultima in calendario) il club potrebbe valere 6,3 milioni. A questi, per mantenere il titolo sportivo e quindi per iscriversi al prossimo campionato di Serie B, è necessario aggiungere la cifra che deve coprire il debito sportivo. Ecco perché si deve fare in fretta per trovare un accordo con gli altri tesserati.
ALTRO CRAC Sul fronte giudiziario è stata dichiarata fallita anche la società Eventi Sportivi, che apparteneva a Giampietro Manenti. La Eventi Sportivi detiene il centro sportivo di Collecchio, un asset fondamentale per un eventuale acquirente del club. Il commercialista Vincenzo Piazza è stato nominato curatore della pratica. Nei prossimi giorni si capirà se i due fallimenti, cioè quello del Parma F.C. e quello della Eventi Sportivi, potranno procedere a braccetto agevolando in questo modo il lavoro del tribunale.