LEGGO (F. MACCHERONI) - La Lazio ha scongiurato il primo pericolo. Anche se per differenza reti, resta seconda e si è tolta il dente-Juve. Restano le assenze di De Vrji e Parolo a rendere meno tranquillo il futuro, perché pur con un gioco ben organizzato, Pioli senza quei due fa fatica a far quadrare la difesa. A Torino, nonostante il 2-0 subìto, ha salvato la faccia e, grazie alla non-Roma, il secondo posto. Il tema della giornata è infatti la non-Roma del non-allenatore, del non-gioco. Anche con gli stupidi idioti fuori dall’Olimpico, sono arrivati fischi. I vuoti sugli spalti dovuti allo scarso appeal di squadra e società, dovrebbero suggerire qualcosa a Pallotta. I suoi delegati hanno sbagliato molto.
La squadra dà un’impressione orrenda: sembra rassegnata. Non ci sono altre spiegazioni, altrimenti bisognerebbe pensare a un ammutinamento. Garcia per la prima volta sembra preoccupato per quanto fatto vedere dai giocatori. Si fosse preoccupato prima, non sarebbe arrivato a questo punto. Il francese non è sicuramente il solo colpevole, è chiaro, e probabilmente un esonero non porterebbe risultati migliori. Ma è tempo di guardare avanti. Avanti ai Sabatini, Garcia. Ma chi guarda?