GASPORT (C. ZUCCHELLI) - Centoventisei giorni dopo l’ultimo gol in campionato — russo — Seydou Doumbia ci riprova. La forma non è ancora quella dei giorni migliori, ma stando alle parole di Rudi Garcia «si sta avvicinando al 100%». Non l’ideale, considerando che la Coppa d’Africa é terminata da due mesi e altrettanti ne mancano alla fine della stagione, ma tant’è, il passato è andato, il futuro è ancora tutto da scrivere e allora oggi l’ivoriano può iniziare a prendere carta e penna.
BUONA LA TERZA? Con la speranza di riuscire a cancellare le prestazioni da dimenticare all’Olimpico contro il Parma e la Sampdoria, due gol subiti dalla Roma e nessuno realizzato, palloni (suoi) toccati con il contagocce, nessuna azione degna di nota. A Cesena le cose sono andate meglio, il viaggio in nazionale lo ha aiutato a liberare la mente, il rientro anticipato a Roma lo ha agevolato invece a rimettere a posto il fisico e a completare quel processo di «riatletizzazione» necessario a presentarsi a livelli accettabili. «Sta per tornare il vero Doumbia », ha garantito Garcia, ben contento di avere una nuova freccia al suo arco, soprattutto adesso che Totti non c’è.
PROVE Giocherà titolare? La possibilità c’è, nelle esercitazioni tattiche di questi ultimi giorni è stato provato come punta centrale nel 4-3-3 e nel 4-2-3-1 e le risposte sono state positive. Sembra non avere più il tormento del mal di schiena, che si porta dietro da mesi e che due anni fa lo aveva fermato per parecchio tempo in Russia, anche se dalla Roma sostengono che abbia contribuito negativamente un letto d’albergo in una trasferta. I test atletici a cui si è sottoposto hanno dato risposte confortanti. Adesso mancano i riscontri più importanti, quelli del campo. Nelle scorse settimane è stato raggiunto dalla famiglia ma ha certamente patito il trasferimento lampo e la totale mancanza di fiducia avvertita fin dallo sbarco a Fiumicino. I fischi col Parma, le battute sull’età, le critiche continue: Doumbia, che di italiano capisce appena qualche parola, ha avvertito lo scetticismo e ne ha sofferto. Garcia e il suo staff ci hanno parlato molto, Sabatini, con Massara come interprete, ha fatto lo stesso, Gervinho si è speso in prima persona e ha chiesto di dargli tempo, come hanno fatto altri compagni, ma la sensazione è che all’attaccante servano gol e prestazioni per sbloccarsi e per far dimenticare i 14,4 milioni (più bonus) spesi per il suo cartellino.
CONFRONTO D’altronde, il paragone con l’altro colpo di gennaio in attacco, Manolo Gabbiadini, potrebbe essere anche impietoso: l’attaccante del Napoli, infatti, è costato circa un milione in meno della punta ivoriana e ha già giocato 16 partite, realizzando 5 gol e vari assist. Il tutto considerando la concorrenza, visti gli attaccanti a disposizione di Benitez. Doumbia, invece, è al momento l’unica punta centrale classica della Roma e non avere il fiato dei rivali sul collo può aiutarlo a rasserenarlo. Perché se c’è una certezza in questa storia, è che la Roma ha disperato bisogno dei suoi gol.