IL TEMPO (E. MENGHI) - Sommando le sensazioni di Ljajic e Nainggolan a fine partita, viene fuori una parte di verità. I giocatori non riescono a spiegarsi il perché dell’ennesimo e deludente pareggio, ma qualche indizio lo danno: «Forse - ha azzardato il serbo - c’è stata un po’ di paura. Giochiamo meglio fuori casa, non so perché ma è così. Serve un altro atteggiamento e più voglia in campo», mentre per il belga «è mancata un po’ di cattiveria, di voglia e di fiducia: negli ultimi 30 metri sbagliamo sempre qualcosa e al primo errore collettivo che commettiamo ci puniscono».
Tutte queste cose hanno portato ad un crollo verticale che sembrava in via di risoluzione dopo la prestazione positiva di Torino. Lì era arrivato un pareggio, ma con segnali di ripresa scomparsi dopo i primi 20 minuti di ieri con l’Atalanta. «Bisognava vincere e basta. Sinceramente - ha confessato Nainggolan-– pensavo che dopo 3 minuti sarebbe stata una partita da vecchia Roma, da vincere 3 o 4 a zero. Guardiamo avanti, dobbiamo dare di più per ottenere l’obiettivo rimasto, cioè il secondo posto».
Radja vede il bicchiere mezzo vuoto: «La Lazio ha perso e potevamo andare a +2: è un’occasione persa. Ora abbiamo una partita non facilissima contro l’Inter e dobbiamo dimostrare di valere il secondo posto. Dipende da noi, dobbiamo vincere. Non è un problema fisico, se all’80’ hai una palla gol significa che stai bene, ma ci manca la fiducia, le cose non vanno come andavano prima. Ci hanno fischiato anche sull’1-0. Tocca a noi vincere a prescindere da ciò che accade fuori». Fuori dall’Olimpico c’era una contestazione contro Pallotta, dentro i mugugni per l’ennesima partita sbagliata: «I tifosi fischiano perché vogliono di più. Li abbiamo delusi».
È amareggiato Ljajic, capocannoniere di una squadra senza bomber: «Non abbiamo un giocatore da 25 gol l’anno, ma anche l’anno scorso era così. Il pareggio fa veramente male, siamo andati in campo per vincere e non ci siamo riusciti. Io devo creare di più e assumermi più responsabilità. Non molliamo, adesso ci sono 7 finali, compreso il derby che può decidere tutto».