Ilievski conferma tutte le combine: «L’inchiesta per noi è cementata»

30/04/2015 alle 14:14.
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CORSERA (G. BAZOLI) - Il secondo atto non è stato da meno del primo tanto da far esclamare agli inquirenti: «Sta andando bene. Una bomba». Hristiyan Iliesvki, il potente capo degli «zingari», ha allungato altre ombre su Lecce-Lazio del 22 maggio del 2011, una delle partite più chiacchierate. «Era coinvolto più di un giocatore e Stefano Mauri (capitano dei biancocelesti, ndr) aveva il suo ruolo», dice una fonte investigativa.

L’ex superlatitante macedone, assistito dall’avvocato Luca Curatti, si è soffermato a lungo su quell’incontro durante le altre tre ore dell’interrogatorio di garanzia davanti al gip Guido Salvini (alla presenza del pm Roberto Di Martino e del capo della squadra mobile di Cremona Nicola Lelario) spiegando che il gruppo degli «ungheresi », un’altra cordata dell’organizzazione criminale, gli aveva dato molti soldi con cui comprare calciatori e puntare sul risultato falsato. Nel primo round di martedì, Ilievski aveva chiamato in causa Mauri e Omar Milanetto per un altro match, Lazio- del 14 maggio 2011, sostenendo di aver incontrato, alla vigilia della sfida, il primo nel ritiro laziale di Formello (ma Mauri smentisce la circostanza) e il secondo nella hall dell’albergo dove alloggiavano i genoani. Parlando ieri di se stesso nella triplice veste di scommettitore, compratore di notizie e corruttore di giocatori, Ilievski ha raccontato che uno dei luoghi in cui lui e il suo vice, il montenegrino Almir Gegic, consegnavano grosse somme di denaro a Carlo , uno dei «pentiti » dello scandalo, per arruolare calciatori era il Finger’s, il ristorante nippo-brasiliano di lusso a Milano, di proprietà di Clarence Seedorf.

In generale, Ilievski ha confermato le combine di tutti gli incontri di serie A al centro del calcioscommesse. «Per noi a questo punto l’inchiesta è finita, cementata», è il bilancio degli inquirenti. L’ex testa di cuoio della polizia macedone si è avviato verso il cellulare che lo riportava in carcere nascondendo il viso dietro una cartelletta: tornerà in tribunale martedì per essere sentito, stavolta, da Di Martino, nello stesso giorno sono attesi a Cremona i funzionari dello Sco. Intanto, si apprendono nuovi particolari sulla memoria tecnica presentata dai legali di (che ha depositato anche un memoriale firmato di suo pugno). In quelle pagine i suoi difensori sostengono che ci sono 18 tesserati del Siena che smentiscono Filippo Carobbio, il grande accusatore del c.t. azzurro.