CORSERA (B. TUCCI) - Più che un sorpasso, è stato un sorpassino. La Lazio non ha approfittato del passo falso della Roma e si è lasciata imbrigliare dal Chievo. Ora, la lotta per il secondo posto, e quindi per la Champions, non è più a due, ma a tre, perché il Napoli è rientrato prepotentemente in classifica e darà del filo da torcere alle avversarie. Ho usato il plurale, ma più correttamente avrei dovuto adoperare il singolare, perché così com’è, la Roma non ha nessuna velleità di giocare il prossimo anno nell’Europa che conta. È ancora spenta, apatica, fuori condizione. Gli uomini di punta non segnano e se non si fa gol nel calcio, la partita è persa. Ogni domenica un pianto. Rivedere in formazione quegli uomini che sono stati acquistati a gennaio è un controsenso assoluto. Ha sbagliato il d.s. Sabatini, ma perché Garcia non ha detto la sua, rifiutando gli acquisti? Si è reso coautore di un’operazione che non ha il minimo criterio. Il presidente dovrebbe riflettere su tale particolare di non poco conto e se decidesse alla fine del campionato di fare la rivoluzione, non potrà non ricordarsi di questo scivolone.
Malgrado l’ennesima brutta figura della Roma, la Lazio ha segnato il passo. Ha un solo punto di distacco dai giallorossi, ma tre dal Napoli che sembra aver ritrovato la verve dei tempi migliori. Si gioca già domani sera: i giallorossi andranno di nuovo in trasferta per vedersela con il Sassuolo; i biancazzurri giocheranno ancora all’Olimpico contro il Parma, mentre il Napoli volerà in Toscana per fronteggiare un Empoli mai domo e sempre pronto a colpire in contropiede. I pronostici sono a favore della Lazio, ma Pioli deve combattere con gli infortuni, perché l’infermeria è piena e ha gli uomini contati. Non bisogna prendere sottogamba l’ultima in classifica, perché gli emiliani hanno orgoglio e stanno dimostrando un’enorme buona volontà per lasciare la massima serie a testa alta. Quindi, attenzione e mai affrontare un incontro del genere con leggerezza.