GASPORT (A. PUGLIESE) - Tutti in bilico. O quasi. È la situazione in cui si trova la Roma, che dovrà affrontare il rush finale, da stasera a Reggio Emilia fino al 31 maggio, con poche certezze future. Perché arrivare secondi è diverso da arrivare terzi ed ancora di più che arrivare quarti. E se i piani della società cambieranno inevitabilmente a seconda del piazzamento, anche le situazioni individuali, quelle dei singoli giocatori, sono legate all’obiettivo finale. Così, già nella partita di stasera Garcia si potrebbe trovare ad «andare in guerra», come ha detto spesso, con soli tre giocatori sicuri di restare nella prossima stagione: De Sanctis, Florenzi e Totti (tra l’altro, neanche titolari sicuri). Tutti gli altri, chi per un motivo chi per l’altro, questa certezza non ce l’hanno.
SULL’ALTALENA Il primo a non essere ancora però così sicuro del suo futuro, nonostante le conferme pubbliche di Pallotta, è proprio Garcia, la cui permanenza è legata a filo diretto al risultato finale. Al 90% resterà, l’unica variabile è un crollo verticale della squadra. «Il nostro obiettivo è ancora la Champions e per centrarla vogliamo arrivare secondi, non terzi — dice il tecnico francese — Fino all’ultimo secondo della stagione lotterò con chi crede alla Roma, in questa squadra. E io credo nei miei ragazzi». Già, i suoi ragazzi. Ma quanti resteranno? La difesa è tutta in bilico e l’unico che può restare è Manolas, anche se dall’entourage del greco filtra la possibilità di cambiare aria. Il resto sono tutti in sospeso (Maicon, Astori, Torosidis, Yanga- Mbiwa, Cole, Spolli e Balzaretti). Stesso discorso per il centrocampo, dove Keita ha il contratto in scadenza e deve ancora firmare, Nainggolan è in comproprietà ed ha il futuro legato alla Champions e De Rossi bisognerà capire cosa farà. Poi c’è Pjanic, legato a filo diretto a Garcia, proprio come Gervinho. Con Garcia resteranno, senza è da vedere. Infine l’attacco: Ibarbo difficilmente verrà riscattato, per Doumbia e Iturbe dovessero arrivare offerte verranno valutate eccome, Ljajic può rientrare in qualche scambio. Insomma, certezze per il futuro pochi, dubbi tantissimi.
VOGLIA E CORAGGIO A conti fatti, c’è la necessità di compattarsi, anche se il futuro non sarà più lo stesso. «Ma la squadra si allena benissimo», chiosa Garcia. Che poi si lascia andare ad una frecciata proprio a uno dei suoi prediletti, Miralem Pjanic, per le dichiarazioni post-Inter: «Penso che Mire volesse dire che dobbiamo essere più efficaci. Mi fa piacere, significa che è tornato. Dopo 4 mesi in cui non ha giocato al 100% a causa dell’infortunio, adesso ha voglia, come dimostrato dopo l’Inter. Questo farà in modo che lui per primo e poi i compagni diano tutto, usando testa, carattere ed orgoglio». Ecco, può essere la ricetta per garantirsi un futuro nella Roma. Per Pjanic, ma anche per tutti gli altri in bilico.