IL TEMPO (A. AUSTINI) - Quattro mesi e tre giorni possono bastare. Tanto è passato dall’ultimo successo della Roma all’Olimpico, lo stadio che fino a novembre era un fortino e adesso fa tremare le gambe ai giocatori. Oggi alle 12.30, nell’antipasto dell’abbuffata pasquale, arriva il Napoli: un’occasione unica per tornare al successo in casa ed eliminare l’avversario più attrezzato dalla corsa Champions. È questa la missione di una Roma che torna dalla sosta ancora senza Totti, ha aggiunto all’infermeria affollata Gervinho e Uçan, ma spera di trovare finalmente un aiuto da Ibarbo e/o Doumbia.
Per Garcia è l’ennesimo esame da grande, in un campionato dove finora è riuscito a battere solo una volta la Fiorentina tra le prime cinque della classifica. La sfida al «maestro» Benitez lo affascina. Lo ha battuto due volte su due all’Olimpico mentre al San Paolo è andata sempre male, compresa la gara d’andata. «Sono passati sei mesi - analizza il francese - e le squadre sono cambiate. Ci saranno due avversari agguerriti in campo, ottimi giocatori, un grande arbitro, mi auguro solo che sia una bella gara e una festa anche in tribuna e fuori dallo stadio».
Garcia deve pensare al suo ruolo, la guida di una squadra che si è persa per strada da dicembre in poi. «Il fatto di essere delusi dopo i tanti pareggi di questo periodo - spiega il tecnico - vuol dire che abbiamo fatto i primi mesi in maniera eccezionale, cosa che non è mai stata sottolineata. Ma questo è un altro problema e ne parleremo al termine della stagione».
I conti alla fine: Rudi lo ha già detto, senza conoscere ancora il futuro suo e della Roma. Intanto le due settimane di lavoro a Trigoria, nonostante gli infortuni e i nazionali in giro per il mondo, gli hanno regalato sensazioni positive. «Ho visto intensità, voglia, mi è piaciuto l'atteggiamento dei ragazzi. Ora dobbiamo rispondere sul campo come è successo a Cesena». Sarà la seconda di fila senza Totti. «Non voglio rischiarlo, preferisco si curi bene e faccia una settimana di allenamenti prima di rientrare. Col Napoli non sarà l'ultima partita del campionato e noi vogliamo prendere il massimo dei punti da qui alla fine».
Le scelte in attacco, comunque, non gli mancano. «Metterò in campo un tridente o forse un’altra "cosa"con giocatori complementari. Bisogna valutare quali problemi possiamo dare alla difesa del Napoli: loro hanno un ottimo attacco ma subiscono anche tanti gol. Ibarbo e Doumbia? Sono vicini al 100%. Victor aveva bisogno di lavorare, Seydou ha avuto un problema alla schiena e abbiamo fatto un programma per riportarlo al massimo. In allenamento sta tornando il Doumbia che vogliamo tutti».
Nessuna invidia, dice Rudi, per Higuain. Semmai timore, «anche se - assicura - non faremo un piano per fermare solo lui». Il Napoli ha le coppe, la Roma le ha perse tutte. «Deve essere un vantaggio non giocare più durante la settimana. Io sono secondo in classifica e mi va bene così. Benitez è un grande allenatore, sono felice di vederlo ma la nostra storia è questa: vincere il massimo delle partite a disposizione e arrivare in Champions».
Rafa, dal canto suo, dà importanza a Europa League e Coppa Italia. «Noi - dice lo spagnolo - abbiamo la fortuna di essere ancora su tre fronti. All’Olimpico andremo per vincere. Sarà una gara importante ma non decisiva». Mica tanto.