Conte scrive al pm: «Non ho mai saputo di gare combinate»

22/04/2015 alle 13:57.
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GASPORT (F. CENITI) - C’è la firma di sul nuovo memoriale inviato al pm Roberto di Martino, titolare dell’inchiesta sul calcioscommesse. Il c.t. ha preso (in senso metaforico) carta e penna per spiegare la sua verità sulle contestazioni mosse dalla Procura di Cremona. L’ex tecnico della è indagato per frode sportiva: due gare nel mirino, entrambe legate al periodo nel quale sedeva sulla panchina del Siena. Secondo gli inquirenti i match del 2011 di Novara (2-2) e a Bergamo con l’AlbinoLeffe (1-0) furono combinati anche per favorire scommesse illegali. E per la Procura avrebbe partecipato al reato.

LA DIFESA - Gli avvocati della Federcalcio (in particolare Francesco Arata) nelle ultime settimane avevano preso contatti con il pm nel tentativo di evitare un possibile rinvio a giudizio. Proprio per questa ragione i legali avevano depositato un memoriale nel quale si respingevano in punta di diritto le accuse a . In particolare si faceva notare come l’eventuale conoscenza della combine (da provare, comunque) per la gara di Bergamo da parte del c.t., come hanno raccontato al pm il pentito Filippo Carobbio e il Ferdinando Coppola, sarebbe avvenuta a cose fatte con che avrebbe «subito» la decisione dei giocatori. In sostanza nessun reato penale, ma al massimo un’omessa denuncia, già pagata dal tecnico in sede sportiva con una di 4 mesi. Gli avvocati avevano anche chiesto un interrogatorio a Cremona: avrebbe così potuto spiegare direttamente i fatti. Ma negli ultimi giorni qualcosa è cambiato.

RUMORE MEDIATICO - La Procura per l’arrivo di aveva indicato agli avvocati due possibili date entro aprile, ma il percorso al momento si è arenato. Forse la Figc pensava a un luogo diverso da Cremona per evitare la ressa dei giornalisti e l’esposizione mediatica (anche all’estero) causata da un interrogatorio del c.t. italiano. In ogni caso sarebbe stato difficile tenere coperta la notizia. Ecco perché lo stesso ha rotto gli indugi e per superare l’ impasse ha scritto al pm.

«SONO INNOCENTE» - Nel memoriale il tecnico ribadisce la totale estraneità ai fatti contestati: sottolinea di non essere mai stato informato dai suoi giocatori di un accordo preso con gli avversari (accordo che è stato confermato al pm anche dai giocatori dell’AlbinoLeffe che hanno incontrato i colleghi del Siena, alla vigilia del match, fuori dall’albergo dove erano in ritiro) e solo dopo l’avvio dell’inchiesta si era reso conto di quello che era accaduto alle sue spalle. ribadisce la totale fiducia nella magistratura e si dice sicuro di una archiviazione della sua posizione, ma se dovesse arrivare il rinvio a giudizio (tra fine maggio e inizio giugno) e il successivo accoglimento, chiede anche che il processo si faccia subito. Non è una richiesta canonica di rito abbreviato, ma il senso è quello.Di Martino valuterà con attenzione il materiale e poi deciderà: il risultato della «partita» di non è definito in un senso o nell’altro.

TOCCA A DONI - Intanto prosegue il lavoro della Procura: entro maggio si tirerà un riga, poi ci saranno le richieste per circa 60 indagati (giocatori, dirigenti e tecnici). Oggi a Cremona ritorna Cristiano Doni: l’ex capitano dell’Atalanta sarà interrogato e dovrà spiegare la chat con Santoni nella quale si parla della gara di Crotone. Per gli inquirenti c’è stato un tentativo di combine: le parole di Doni hanno portato Stefano Colantuono e il d.s. Zamagna nel registro degli indagati. Ora dalle risposte di Doni dipende il loro futuro processuale e anche quello dell’Atalanta (a rischio deferimento sportivo).