CORSERA (L. VALDISERRI) - Il 6 gennaio, nella prima partita del 2015, la Roma vinceva a Udine e arrivava a un punto di distacco dalla Juve. La Fiorentina usciva sconfitta dal Tardini in quella che rischia di essere l’ultima vittoria in serie A del Parma a tempo indeterminato. Garcia era l’ottavo re di Roma e in tanti, a Firenze, dicevano che per Montella era tempo di cambiare aria. Due mesi e mezzo hanno prodotto questi risultati: il vantaggio in campionato della Roma sui viola è passato da +15 a +5 e la Fiorentina ha eliminato i giallorossi in Coppa Italia, vincendo con doppietta di Mario Gomez all’Olimpico (3 febbraio).
È in questa situazione che le due squadre si ritrovano oggi per la quinta volta in stagione (una vittoria per uno, due pareggi), con in palio la qualificazione ai quarti di Europa League. La Roma parte con il vantaggio dell’1-1 dell’andata, la Fiorentina con quello di morale e condizione fisica migliori. Rudi Garcia ha un contratto fino al 2018, ma sa che la valigia dell’allenatore deve essere sempre pronta. Il problema è che prima lo pensava e adesso, dopo la sconfitta di lunedì contro la Samp, lo dice: «Quando sentirò che non sono più un valore aggiunto per ottenere vittorie o trofei, mi farò da parte. Ma finché i giocatori mi seguono voglio assecondare il mio sogno di vincere qui, con questa squadra, in questa piazza che forse è la più difficile del mondo». Sembra un addio. Magari anche a lui, così prova a smussare riuscendoci poco: «Non mi arrendo al primo momento di difficoltà, spero di viverne altri, ma per questa stagione direi basta. Ne abbiamo avuti abbastanza. Fino al fischio finale dell’ultima di campionato ci sarò e spingerò chi ha bisogno di essere spinto». In squadra sono parecchi. A partire dall’attacco: «Ma Gervinho è lo stesso giocatore che faceva alzare tutto l’Olimpico quando faceva vincere la Roma. Deve ritrovare in campionato il suo livello europeo, perché a Rotterdam ci ha aiutato per qualificarci agli ottavi di finale».
La Fiorentina saprà sfruttare il clima della piazza più difficile del mondo? Montella, che la conosce, non si fida: «La Roma dispone di grandissimi calciatori, anche sul piano morale, ed è sempre seconda in classifica. Credo molto nell’orgoglio dei giocatori giallorossi, purtroppo... Dovremo essere bravi a fare la nostra partita, senza farci condizionare. Ambiente favorevole per noi? I tifosi romanisti sono sempre stati vicini alla Roma nei momenti difficili, li conosco e so quanto sono appassionati». Garcia ha recuperato De Rossi, Manolas e Ibarbo, ma giocheranno solo i primi due. Non ci sarà Nainggolan, squalificato. La Fiorentina non ha convocato l’infortunato Pizarro, ma Montella avrà Savic e Gomez. Più, naturalmente, quel Salah che era stato vicino alla Roma a gennaio. L’1-1 è risultato di difficile gestione per tutte e due le squadre. Il calcio è uno sport di errori, vince chi commette quelli che pesano meno sul risultato finale. Ecco perché, al di là dei proclami, potrebbe essere una gara molto tattica, da decidere nell’ultima mezzora.