GASPORT (C. ZUCCHELLI) - Doveva essere l’arma in più della Roma, la dinamite necessaria per lo scudetto. Perché, come dice Garcia, «serve sempre segnare un gol in più dell’avversario». E invece, visto che la difesa in un modo o nell’altro regge, l’attacco sta diventando la zavorra della squadra. Una squadra che, dopo più di metà stagione, non ha ancora un attaccante in doppia cifra, cosa che in Europa, almeno in quella che conta, è una rarità.
IN EUROPA Perché, senza andare a scomodare sua maestà Cristiano Ronaldo, leader di un Real che occupa la piazza d’onore della Liga e che è già a 30 gol, gli altri club che sono secondi nei maggiori campionati europei possono godersi attaccanti che hanno superato quota 10 senza problemi. In Francia, nel Psg, c’è Ibrahimovic che ha 12 centri in campionato, in Inghilterra c’è Aguero che è a 17, in Germania, nel Wolfsburg, Bas Dost, onesto centravanti olandese, è già a 13. Nella Roma c’è Ljajic, 8 gol in campionato e 1 in Europa League e Garcia spera di ripartire da questo: perché a Rotterdam hanno segnato proprio il serbo e Gervinho, che almeno in Europa ha un ottimo rendimento. Già 5 i gol in 2 competizioni, mentre in A è fermo a 2.
DEFICIT Le sue reti mancano, ma mancano anche quelle dei compagni di reparto, che hanno segnato 11 gol in meno rispetto alla scorsa stagione. Un anno fa la Roma aveva realizzato 49 reti, oggi è ferma a 38, 15 in meno della Juventus capolista, praticamente mezzo gol in meno ogni 90’. In Europa non va tanto meglio, visto che a parte l’esordio col Cska, la Roma ha segnato più di un gol solo a Rotterdam.
TOTTI IN DUBBIO Quel giorno sono partiti dall’inizio Totti, Gervinho e Ljajic, ma c’è un fatto nuovo che può rilanciare Iturbe, perché il capitano, che accusa un affaticamento al flessore della coscia sinistra ,ieri si è allenato in palestra e quindi dovrebbe partire dalla panchina. Per Garcia, comunque, non è contemplata l’ipotesi di rimanere a secco contro una Fiorentina che in difesa concede sempre qualcosa. Per questo il tecnico si affiderà a uno che il Franchi lo conosce bene: «Siamo un grande gruppo e abbiamo tanto bravi giocatori », ha detto Ljajic ad alcuni tifosi incontrati ieri in un Roma Store. Il serbo avrà su di sé anche gli occhi del c.t. della sua nazionale, Curcic, che ha ammesso: «Non ci sono problemi per la convocazione. Se sarà in forma, lo chiameremo senza problemi». Motivo in più per darsi da fare e arrivare, almeno lui, in doppia cifra.