GASPORT (M. CECCHINI) - Il luogo comune vuole che gli artisti debbano essere liberati dal peso della creatività forzata. Insomma, si dice che il genio inventa proprio perché centellina il suo talento. Vero? Se pittura e la letteratura ci hanno regalato tanti esempi contrastanti sul tema (uno per settore: Giorgione e Tiziano; Salinger e Simenon), in casa Roma a tagliare la testa al toro adesso ci ha pensato Miralem Pjanic che, pur dotato di piedi fatati, è diventato il giallorosso più schierato, con l’ovvia eccezione del portiere Morgan De Sanctis. Il centrocampista bosniaco, con 1831 minuti, ha superato Radja Nainggolan come utilizzazione, oltre a essere quello che percorre più chilometri. Probabilmente lo aspetta per lui una settimana di super lavoro, visto che stasera la Roma scenderà in campo contro la Sampdoria e giovedì dovrà affrontare la Fiorentina per la gara di ritorno di Europa League.
GARCIA IN EMERGENZA - Inutile dire che Pjanic in qualche modo dovrà stringere i denti, perché da tempo soffre di acciacchi vari alle caviglie, oltre a soffrire in particolar modo la preparazione. I piedi, in ogni caso, sono delicati. Non a caso, ad esempio, come media punizioni calciate-gol realizzati il bosniaco, da quando è arrivato in Italia (2011) su cifre congrue duella addirittura con Pirlo. Stavolta poi, davanti a Sua Maestà Mihajlovic, chissà che gli stimoli non siano addirittura superiori,. Una cosa è certa: oggi Garcia avrà bisogno di lui perché il centrocampo – orfano di Nainggolan (squalificato) e De Rossi (infortunato) – potrebbe essere in sofferenza. Tra l’altro, visto che l’azzurro è al centro di una spaccatura tra la tifoseria, ieri l’allenatore è intervenuto per difenderlo. «Daniele è uno dei migliori giocatori italiani, è ancora giovane e sa fare tutto. A Firenze ha sbagliato un passaggio e si è infortunato in quell’azione, può succedere ma ai miei occhi non cambia nulla. Resta un giocatore importante e ci aiuterà nel futuro, e non parlo solo per questa stagione». Quasi un appello a stemperare le polemiche, che si sono riaccese dopo la pubblicazione della notizia di un incontro, la scorsa settimana, fra ultrà e squadra. E sul tema Garcia ha detto: «Ci sono cose che riguardano società e squadra e non riguardano nessun altro, come le cose che si dicono nello spogliatoio. Ci sono delle cose sacre e lo spogliatoio è una di queste». Fra le cose misteriosamente «sacre», forse, c’è anche la situazione di Doumbia. L’attaccante è convocato, ma su di lui il tecnico spiega: «Sta bene, sta migliorando su tutti i punti di vista. Penso al fatto della preparazione fisica, che abbiamo ricominciato quasi da capo». Chissà perché allora, appena arrivato, è stato schierato subito titolare, prima che una lombalgia lo fermasse.
FURBO MIHA - Al momento, comunque, l’ivoriano non è la principale preoccupazione, visto che la Samp incalza. «Stanno facendo molto bene e hanno un buon allenatore. Che è un po’ furbo, nel senso positivo del termine, quando dice che Ljajic deve essere un po’ egoista. Magari si aspetta che non dia la palla al giocatore piazzato meglio di lui... Ma Mihajlovic è veramente un grande. L’ho ammirato da giocatore, specie per le sue punizioni, e a Genova sta facendo grandi cose». Tutto vero. Per questo – soprattutto se Totti sarà risparmiato – c’è bisogno del miglior Pjanic per far decollare la Roma. In questi tempi di psicologicamente non facili, il secondo posto a Trigoria lo considerano d’obbligo.