Keita: «Pronti a rialzare la testa»

19/03/2015 alle 08:27.
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IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Ancora una volta ha dimostrato perché si è meritato in così poco tempo l’appellativo di Professore. Anche fuori dal campo, dà sempre l’impressione di dire e fare la cosa giusta. Probabilmente non si vincono per caso 14 trofei in 4 anni, tra cui due , altrettante supercoppe europee e mondiali per club, tre scudetti e due coppe di Spagna. E così, mentre è impegnato a trovare scorciatoie sventolando il solito refrain dei momenti difficili, «Roma è la piazza più difficile del mondo», il maliano a domanda diretta sulla questione, replica così: «La critica è normale, perché quando le cose vanno bene arrivano commenti positivi, al contrario quando vanno male ci sono le critiche. Dobbiamo accettare entrambe le posizioni. In questo momento non sono contento, ma sono sicuro che dopo il maltempo arriverà il sereno. A livello di pressioni ci sono due fattori determinanti: la stampa e i tifosi. La stampa però non vince le partite e i giudizi variano a seconda del momento: quando torneremo a vincere, le cose torneranno ad essere positive. Quello che mi preme di più sono i tifosi. Bisogna che ci sostengano e sono sicuro che lo faranno perché sono della Roma». Ne ha avuto dimostrazione negli ultimi quattro mesi. La Roma non vince in campionato all’Olimpico dal 30 novembre (4-2 all’Inter) eppure ogni volta che scende in campo viene sempre sostenuta. 

L’APPELLO - Mentre parla infonde tranquillità. Ascoltandolo sembra tutto semplice, ogni parola scivola via senza intoppi, come quando in campo cerca e trova il compagno con un passaggio. non cerca scuse, non è il tipo. A 35 anni non fatica ad ammettere il momento-no e indica la via per uscirne: «Certamente è il momento più difficile della stagione. Ma contro la abbiamo l'opportunità importante di vincere. Il calcio è così, si alternano alti e bassi ma i campioni nei momenti difficili alzano la testa e vanno avanti». Il messaggio è dunque rivolto ai compagni di squadra. Del resto per Seydou il calcio è molto facile da spiegare: «Per me è un club è formato da tre cose. Ci sono i giocatori, la società e i tifosi. Se si vince, vincono tutti. Rivolgo quindi ai nostri sostenitori un appello, quello di sostenerci, di aiutarci, di non lasciarci. E' difficile giocare bene se si viene fischiati. I tifosi rappresentano il club, la Roma ci sarà sempre e i tifosi ci saranno sempre. Io non so dove potrò essere l'anno prossimo, potrei essere qui o in un'altra squadra ma dobbiamo cercare di essere un club unito e andare avanti». Uno così te lo terresti a vita. Anche a Trigoria se ne sono accorti e da tempo hanno proposto al maliano di rinnovare. Lui per ora ha preso tempo ma l'impressione è che alla fine accetterà.