LEGGO (F. BALZANI) - Da una parte la promessa di vendetta degli ultras romanisti, dall’altra le minacce di quelli del Feyenoord e in mezzo la polizia olandese che avverte: «Reagiremo in modo fermo di fronte a qualsiasi tipo di crimine». Questa sera a Rotterdam più che sul match di Europa League tra la Roma e la squadra di casa i fari saranno puntati su ciò che potrebbe accadere fuori lo stadio prima, durante e dopo la partita a una settimana esatta dalla devastazione di Campo de’ Fiori e Piazza di Spagna da parte degli hooligans olandesi. Gli oltre 2500 tifosi giallorossi saranno fatti convergere nella zona Blaak, vicino al Porto vecchio, per poi essere scortati sotto una costante videosorveglianza e con l’ausilio di 5 funzionari della Digos italiana mentre alcuni hotel si sono rifiutati di accettare prenotazioni “italiane”. Allo stadio il settore della Roma sarà difeso con strutture di plexiglas mentre il personale degli steward sarà incrementato del 20%. A preoccupare maggiormente è un gruppo di 300 persone che già all’andata provarono ad assaltare gli ultras del Feyenoord e che stanno raggiungendo Rotterdam con mezzi propri aiutati da altre tifoserie anti Feyenoord: quella del Groningen e alcune della Germania del Nord. Nel frattempo i gruppi organizzati del Feyenoord anziché gettare acqua sul fuoco hanno alimentato ancora di più l’ansia da scontri a causa di una t-shirt in cui compare l'immagine in primo piano della Barcaccia, con scritto "Je Suis Fountain". Sotto, la didascalia più allarmante: "Stavamo solo scherzando, ci vediamo giovedì. Voi accoltellatori feccia della As Roma". I romanisti risponderanno con centinaia di adesivi con la scritta “Rotterdam Fuck” da attaccare per le vie della città. La paura è che possano spingersi oltre per “vendicare” il danno alla Barcaccia di Piazza di Spagna. «L’Olanda dovrebbe farsi carico dei danni provocati dagli hooligans del Feyenoord a Roma, giovedì scorso, e pagare di tasca propria il restauro della Barcaccia», ha chiesto ieri il Senato dell’Aia al governo olandese. «Credo che una responsabilità generale ci sia da parte di tutti - ha ribadito il sottosegretario alla presidenza italiana Delrio - Il Governo italiano, se fosse successo per noi, su un monumento di grande valore storico avrebbe preso seriamente in considerazione il risarcimento». Per fortuna a Rotterdam non ci sono monumenti di quel valore.