GASPORT (A. PUGLIESE/C. ZUCCHELLI) - Vincenzo Montella porta tutta la Fiorentina a cena a Roma, Rudi Garcia, invece, vede la squadra mangiare (come sempre) nella pancia dell’Olimpico col morale a pezzi. Pensava di giocarsi la finale con la Juventus, si ritrova, invece, a contendere ai bianconeri soltanto lo scudetto, con la speranza di riuscire a colmare parte del divario prima dello scontro diretto del 2 marzo.
UMORE Mai Vincenzo Montella aveva battuto la Roma da allenatore, lo fa nella notte più amara, che segna il punto più basso dell’era Garcia. L’umore è quello che è e allora tocca a Radja Nainggolan, uno dei guerrieri del gruppo con 6 contrasti vinti durante i 90’ – e uno di quelli che corre e tira di più – a presentarsi davanti ai microfoni per raccontare l’umore dello spogliatoio: «Siamo consapevoli della nostra forza, usciremo da questo momento difficile». Il direttore sportivo della Fiorentina, Pradè, ha detto che lo prenderebbe volentieri, Nainggolan incassa i complimenti (così come a giugno incasserà il riscatto della Roma, tanto che dice: «Tutti sanno che voglio restare qua»), e prova ad analizzare il momento della squadra: «Non voglio scuse e non parlo di problemi fisici. Non credo che stiamo male, visto che abbiamo recuperato diverse partite. Magari dobbiamo segnare prima e smetterla di andare sempre in svantaggio» .
IL RITORNO Domenica per lui arriva una partita speciale, ritorna nella città dove ha vissuto anni speciali, dove si è sposato ed è diventato padre e dove torna appena possibile. La scorsa stagione era emozionato prima di tornare in Sardegna, domenica spazio per i buoni sentimenti non ci sarà: «Infatti – ha spiegato il belga – noi dobbiamo soltanto pensare a vincere. Scendiamo in campo per fare sempre bene e ci tengo a dire che chi è stato chiamato in causa ha sempre dato il massimo. Non siamo una squadra che si arrende». A fine partita la squadra è stata chiamata sotto la curva, i tifosi hanno chiesto di tirare fuori gli attributi e Nainggolan racconta così quello che è successo: «Loro sono delusi quanto noi, alla fine ci hanno solo chiesto di dare qualcosa in più come è giusto che sia».
L’ESORDIO Sognava ben altro debutto, Victor Ibarbo, un altro degli ex della prossima di campionato. Il colombiano non giocava dalla partita contro la Juventus del 18 dicembre, poi era rimasto ai box per un infortunio. Diplomatico o meno che fosse, ieri è entrato in campo con tanta volontà, reclamando anche per un fallo a gamba tesa di Savic. «Ha fatto un allenamento con noi – ha detto Garcia – e ha fatto quello che poteva, visto che non si allenava da tempo. Deve tornare al 100% ma ho fiducia in lui, sperava di poterci dare una mano». Non c’è riuscito, ma d’altronde dare una mano alla Roma di questo periodo sembra veramente un’impresa difficile.